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Le litografie africane di Edoardo Di Muro / Un tesoro tutto da scoprire

Creato il 24 agosto 2012 da Marianna06

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Edoardo Di Muro, Edo per gli amici,un sessantenne nativo di Cuneo, non è stato, come spesso accade, “profeta in patria”.

I suoi lavori, infatti, sono conosciuti e molto apprezzati  in Francia ma anche negli Usa (Texas) e in Giappone, dove ha avuto l’opportunità d’esporre. Molto meno lo sono, invece, purtroppo in Italia.

Ma Edo (così lo chiamano appunto gli amici più intimi) ha girato per anni l’Africa in un lungo e in largo,facendo i più disparati mestieri per conoscerla, appagando così questa sua grande passione per un continente “difficile”, e anche per farcela conoscere attraverso le sue splendide chine, frutto di quelle esplorazioni che, qualche anno fa, abbiamo avuto, finalmente, l’opportunità di poter visionare in una mostra a Milano.

E perché quanto affermiamo a proposito della preziosità delle sue opere abbia conferma, basta ricordare che, nel lontano 1979, Senghor, il presidente-poeta del Senegal, personalità culturalmente straordinaria, dopo avere visitato una sua esposizione a Dakar, volle conoscerlo di persona e gli acquistò poi, in blocco, tutte le opere esposte in mostra.

Il suo tratto grafico , quello di Edo, è di un nitore estremo(guardare per credere), che cattura immediatamente l’occhio , perché i suoi disegni,tracciati a matita all’istante sul luogo e poi ripassati a china con il rapidografo, sono un mix di ironia e  sopratutto di affetto per il soggetto o il contesto raffigurato

Uomini, donne, bambini, città,  paesaggi rurali, oceano, distese immense e solitarie, fatica umana, provocazioni politiche(apartheid in Sudafrica e in Namibia).

Soggetto o contesto con cui Edo instaura sempre e comunque un rapporto di forte empatia, per cui non si può non dire che egli sia tutt’uno con ciò che ritrae.

E non l’ha mai disturbato nemmeno il capannello di curiosi, in situazione, perché anzi era ed è,anche oggi, per lui un rafforzativo dell’atto creativo partecipato agli stessi protagonisti delle sue opere.

In particolare Edo cita i bambini, con la loro curiosità intelligente, che hanno anch’essi, attratti da quest’uomo bianco che disegna, tanta voglia d’imparare a fare.

Concludendo le chine di Edoardo Di Muro  sono un ritratto molto speciale dell’Africa urbana e no, che egli ha percorso e quasi certamente continuerà a percorrere, dal momento che ogni “suo” segno è sul serio autentica poesia. Quella poesia che nasce solo da un cuore che ama.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

(ndr.) Un grazie particolare all'amico Pier Maria Mazzola che me lo ha segnalato dalle pagine di Nigrizia.


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