Ci siamo... abbiamo varcato la soglia di Dicembre, e tra una ventina di giorni abbondanti sarà Natale. Voi la sentite l'aria natalizia? Io poco... così come anche l'anno scorso. Ma andiamo per gradi, c'è la crisi, è comprensibile che il Natale non sia più Natale come una volta. Per cui...
Domani apre al pubblico il Motor Show. A Bologna, il Motor Show ha dei significati davvero significativi. Se c'è il Motor Show, vuol dire che Natale è alle porte. Se c'è il Motor Show, vuol dire che la città sarà invasa da un'orda di teenager ricoperti da brufoli causati dall'eccesso di gas di scarico a cui sono costantemente esposti. Se c'è il Motor Show, vuol dire che l'intera città sarà tappezzata da cartelloni pubblicitari dell'evento. Se c'è il Motor Show, in ogni piazza ci sarà almeno un capannello di persone che discutono animatamente su quanto costi il biglietto per entrare, se ci hanno delle bazze per entrare gratis, se hanno trovato i biglietti sconto per entrare in due al prezzo di uno. Se c'è il Motor Show, in ogni angolo della città ci sarà un gruppetto di ragazzi che sciorina caratteristiche tecniche di vetture fantascientifiche, ci saranno padri di famiglia che sfogliano dépliant di utilitarie papabili per il proprio figliolo (n.d.r. lo stesso che sogna di avere sotto il proprio deretano il sedile di una sport car da urlo), di uomini di mezza età che ancora sognano la sportiva decappottabile quando invece hanno una media, senza carattere, di colore grigio metallizzato... Se c'è il Motor Show, ovviamente, tutti parlano delle ragazze che si strusceranno sulle carrozzerie lucide (n.d.r. per via dello strusciamento) delle vetture.Quest'anno Bologna non è tappezzata di pubblicità del Motor Show. Non ho sentito molta gente parlarne, se non alla radio. Non ho notato gruppi di cinnazzi chinati in un angolo ad ammucchiare tutti i loro risparmi per pagarsi l'ingresso. Poco male. Son convinto che con l'apertura, le prime immagini sui tg, sui blog, le prime standiste che nel tempo libero si buttano nella movida cittadina, tutto tornerà alla normalità. Certo, ventiquattro euro per entrare...
Le luci di Natale latitano. Non parlo del mio quartiere, dove ormai è una decina d'anni che non brilla una lucetta natalizia. I nostri commercianti, un bel giorno, decisero di rinunciare alle luminarie, e di organizzare al loro posto una bella festa. I primi anni di buio ci fu davvero una bella festa, con musica, regali, vin brulè, giochi per i bambini. Poi divenne un mercatino pieno di bancarelle e riga. L'anno scorso circolò solo il volantinaggio... poi venne a piovere (se non ricordo male) e non si fece nulla. Quest'anno le luci latitano anche nelle zone limitrofe al centro storico. In centro ci sono ancora. Sono le stesse dell'anno scorso, le stesse dell'anno prima... anche Galleria Cavour, quella dove vanno i Vip a fare shopping, mi pare abbia riciclato gli addobbi (n.d.r. così mi è stato detto, io non ci sono ancora stato... di solito ci vado a fare due scatti fotografici ogni anno!). La festa dello switch-on è stata fatta, l'ho letto sul giornale. Io non riesco mai ad assistere, lavoro troppo lontano per raggiungere l'evento in tempo. Certo, potrei prendere un'ora di permesso per essere presente, ma non ci ho mai pensato sul serio.
Le vie del centro sono intasate. Ecco, questo sì che è tipico della Bologna natalizia. Immagino sia così in molte città italiane, se non tutte. I negozi sono gremiti. I commessi corrono come dei forsennati. Vedo poca gente con borse, sacchetti, pacchi ingombranti... ma è presto. La tradizione vuole che l'acquisto si faccia all'ultimo minuto, incavolati, nervosi per via del traffico, delle file, del trambusto generale, dello sclero dei commessi, che pure loro devono ancora fare gli acquisti dei regali e sono inchiodati in negozio, sapendo che quando saranno liberi, tutti i negozi saranno già chiusi.
Le caldarroste e i caldarrostai, quest'anno, sono agl'angoli delle strade dall'inizio di novembre... oddio, forse anche da prima. Il fatto è che in quel periodo era ancora caldo, per cui non ci ho fatto troppo caso. A ogni modo il mercato deve essere in crisi pure per loro, visto che hanno aperto con largo anticipo rispetto agl'anni precedenti. I Marroni sono buoni, profumati... tutto quello che vuoi... ma quanto costano! Forse se calassero i prezzi, o aumentassero il numero di caldarroste nel cartoccio che ti fanno, potrebbero attirare più clienti. Ormai solo i turisti si servono da loro. Noi di Bologna, andiamo a comprare le castagne e ce le prepariamo in casa... in fondo, i colli bolognesi sono famosi per i loro castagneti, e per i funghi porcini, nonché per tanti bei posticini dove imboscarsi in macchina con la propria bella... ehm!
Ok... aspettiamo l'immacolata, farò l'albero e tutto sarà più bello!
Magazine Diario personale
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