Non credo che si debba aggiungere nel titolo anche il cognome del losco figuro protagonista, suo malgrado, di questo mio ennesimo post dedicato al nuovo mandriano della compagine berlusconiana piena di pecore dal vello infeltrito: di Vittorio ce n'è uno soltanto, è di Bergamo, ha 67 anni, è direttore del quotidiano di proprietà del fratello del presidente del Consiglio e la sua specialità riconosciuta è quella di randellare i nemici del suo capo. Adesso lo sta facendo con Fini, reo di essersi ribellato al signorotto di Arcore. In tempi non troppo remoti (quando dirigeva l'Indipendente) gli piaceva manganellare Craxi, adulando nel contempo (a colpi di scoop e di editoriali) l'eroe di quei giorni, quel Tonino Di Pietro di cui qualche mese fa ne ha fatto lo Scajola ante litteram per la storia delle case e della sede dell'IdV in centro a Roma. Ha il pallino degli immobili il buon Vittorio, quasi fosse un intermediario mancato della Toscano o della Immobildream; quando non spulcia nei falsi dossier zeppi di fandonie a sfondo sessuale (esemplare il caso Boffo della scorsa estate o peggio ancora la pubblicazione nel 2000 di foto pedopornografiche di minori al tempo in cui dirigeva Libero) si dedica da buon impiegato del Catasto a verificare metrature e planimetrie di case donate a partiti da vegliarde nobildonne abituate ad addormentarsi con la foto di Almirante sul comodino o ancora meglio a contestare affitti in nero a politici di destra e di sinistra senza però mai farci sapere se e quanto paga lui in qualsivoglia stamberga sotto il cui tetto ripara la sua folta e preziosa chioma. Tralasciando le sue innate ispirazioni immobiliariste abilmente miscelate a truculenti fremiti pedopornografici, si può ben dire che questa volta le manganellate feltriane non hanno assoluta ragion di esistere nè possono accampare eventuali ragioni d'asilo politico-giornalistico: ha sbagliato in toto il sommo vate (da tre soldi) della stampa meneghina con aspirazione nazional-popolare. Non si bastona una terza carica dello Stato mischiando capre e cavoli, adducendo intrighi di chissà quale natura e chiedendo nel frattempo dimissioni a furor di popolo (praticamente quattro gatti) con tanto di cedola prestampata (http://www.ilgiornale.it/web/pdf/viafini.pdf) a mò di purga stalinista, o meglio da camicia nera, più consona alla sua ideologia. No caro Vittorio, prima di mettere il naso negli affari (finora debitamente leciti sino a prova contraria) del presidente della Camera dei Deputati è bene dare un'occhiata al proprio gregge, soprattutto alla pecora nera rappresentata dal tuo caro padre padrone, il beato e plurinquisito Silvio. Prima magari proponi sul tuo bel giornalino una raccolta di firme per la nuova legge elettorale (al posto della porcata di Calderoli) e sul conflitto di interessi del fratello del tuo editore. Poi, solo poi, ammorbaci ancora con la tua smodata voglia di caccia all'immobile nascosto. Vedrai che raccoglierai molte più firme. Buona estate caro direttorio.
Non credo che si debba aggiungere nel titolo anche il cognome del losco figuro protagonista, suo malgrado, di questo mio ennesimo post dedicato al nuovo mandriano della compagine berlusconiana piena di pecore dal vello infeltrito: di Vittorio ce n'è uno soltanto, è di Bergamo, ha 67 anni, è direttore del quotidiano di proprietà del fratello del presidente del Consiglio e la sua specialità riconosciuta è quella di randellare i nemici del suo capo. Adesso lo sta facendo con Fini, reo di essersi ribellato al signorotto di Arcore. In tempi non troppo remoti (quando dirigeva l'Indipendente) gli piaceva manganellare Craxi, adulando nel contempo (a colpi di scoop e di editoriali) l'eroe di quei giorni, quel Tonino Di Pietro di cui qualche mese fa ne ha fatto lo Scajola ante litteram per la storia delle case e della sede dell'IdV in centro a Roma. Ha il pallino degli immobili il buon Vittorio, quasi fosse un intermediario mancato della Toscano o della Immobildream; quando non spulcia nei falsi dossier zeppi di fandonie a sfondo sessuale (esemplare il caso Boffo della scorsa estate o peggio ancora la pubblicazione nel 2000 di foto pedopornografiche di minori al tempo in cui dirigeva Libero) si dedica da buon impiegato del Catasto a verificare metrature e planimetrie di case donate a partiti da vegliarde nobildonne abituate ad addormentarsi con la foto di Almirante sul comodino o ancora meglio a contestare affitti in nero a politici di destra e di sinistra senza però mai farci sapere se e quanto paga lui in qualsivoglia stamberga sotto il cui tetto ripara la sua folta e preziosa chioma. Tralasciando le sue innate ispirazioni immobiliariste abilmente miscelate a truculenti fremiti pedopornografici, si può ben dire che questa volta le manganellate feltriane non hanno assoluta ragion di esistere nè possono accampare eventuali ragioni d'asilo politico-giornalistico: ha sbagliato in toto il sommo vate (da tre soldi) della stampa meneghina con aspirazione nazional-popolare. Non si bastona una terza carica dello Stato mischiando capre e cavoli, adducendo intrighi di chissà quale natura e chiedendo nel frattempo dimissioni a furor di popolo (praticamente quattro gatti) con tanto di cedola prestampata (http://www.ilgiornale.it/web/pdf/viafini.pdf) a mò di purga stalinista, o meglio da camicia nera, più consona alla sua ideologia. No caro Vittorio, prima di mettere il naso negli affari (finora debitamente leciti sino a prova contraria) del presidente della Camera dei Deputati è bene dare un'occhiata al proprio gregge, soprattutto alla pecora nera rappresentata dal tuo caro padre padrone, il beato e plurinquisito Silvio. Prima magari proponi sul tuo bel giornalino una raccolta di firme per la nuova legge elettorale (al posto della porcata di Calderoli) e sul conflitto di interessi del fratello del tuo editore. Poi, solo poi, ammorbaci ancora con la tua smodata voglia di caccia all'immobile nascosto. Vedrai che raccoglierai molte più firme. Buona estate caro direttorio.
Potrebbero interessarti anche :
-
Albania. Arrestato terrorista ricercato in Italia per legami con Califfato
-
Israele crea uno special team per attaccare l’Iran (che non si sa mai)
-
Milano: presentato “Queboutique”, il nuovo modo di fare acquisti online tra...
-
I biglietti vincenti della lotteria della “Festa della Solidarietà” 2015 a S....
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Roma/ Anagnina, l’Esercito nell’Operazione “Strade Sicure”. I Bersaglieri di...
Roma, 29 giugno 2015 – L’Esercito intensifica il proprio contributo alla sicurezza nella Capitale e continua senza sosta l’attività di supporto alle forze di... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Antonio Conte
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Le province con più opportunità di lavoro? Ecco i dati nell’infografica
(Un articolo di Massimo Brugnone) – Più 83mila posti di lavoro: 61mila grazie al turismo. Abbandonato il contratto a progetto (-4.290). È Rimini la provincia ch... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ -
La stirpe dei Maroniti/2
Pubblichiamo la seconda parte dell'inchiesta de l'Espresso sul "maronismo" LA GRANDE NEMESI SUDISTA - Bobo, il capo dei barbari sognanti contro la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Tafanus
POLITICA, SATIRA, SOCIETÀ -
Nel 2015 in pochi mesi oltre 12mila migranti soccorsi dalle navi mercantili nel...
Nei primi mesi del 2015 le circa 100 navi mercantili chiamate in soccorso dei migranti hanno salvato più di 12.100 persone.Il dato è emerso nel corso di un... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ