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Le Marche: prima regione in Italia a presentare il bilancio ambientale

Creato il 05 ottobre 2010 da Giovannipaoloferrari
Le Marche: prima regione in Italia a presentare il bilancio ambientale
A partire dalla fine degli anni '90 in Italia, il bilancio partecipato ha visto una decisa diffusione, soprattutto nei comuni dell'Italia centrale. Il bilancio partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta). In molte realtà locali, però, il bilancio partecipato è stato spesso anticipato o sostituito dal bilancio sociale, che pur favorendo il contributo dei cittadini, ne limita la concreta incisività. La buona riuscita di questo strumento spesso necessita di una certa stabilità politico-amministrativa e di una volontà di coinvolgimento che va ben oltre gli attori politici. Se la pratica del bilancio partecipato sta diventando consuetudinaria per le nostre amministrazioni come un ulteriore strumento di programmazione amministrativa, fino ad ora, nel bel Paese, non si era sentito parlare di bilancio ambientale, che pure, insostituibile, va a completare, in un circolo virtuoso, la messa in opera del bilancio d'esercizio e di quello partecipativo soprattutto nei piccoli comuni dove è più semplice implementarlo. A tal proposito la Regione Marche è la prima regione d'Italia a presentare un bilancio ambientale affianco al bilancio d'esercizio. Con l'approvazione della rendicontazione del 2007, allegherà una contabilità ambientale coerente con il sistema europeo di raccolta dell'informazione economica sull'ambiente, adeguandosi ai parametri dell'UE. Il progetto ad alto grado di innovazione è stato possibile grazie alla collaborazione tra Regione Marche e Istat. Il fine dell'iniziativa è quantificare il carico finanziario sostenuto da un'economia per la tutela dell'ambiente e delle risorse naturali e determinare la ripartizione di questo carico fra i diversi comparti istituzionali: pubblica amministrazione, imprese, famiglie, ONLUS. L'obiettivo principale è quello di creare efficaci politiche pubbliche per la protezione dell'ambiente. In realtà in 18 fra comuni e province italiane, già da tempo, si sta sperimentando il metodo CLEAR (City and Local Environmental Accounting and Reporting). Il progetto CLEAR (un progetto europeo cofinanziato dalla Commissione Europea) e il metodo che ne scaturisce sono uno strumento di contabilità ambientale. Secondo il metodo CLEAR la contabilità ambientale è un processo di governance in cui alla esplicitazione degli impegni e degli obiettivi da parte dell'ente, corrisponde la definizione di un sistema parametrico di misurazione e di controllo degli esiti di tali intenzioni e scelte. Sulla base di tale sistema di misurazione (o sistema contabile) viene realizzata la fase finale di rendicontazione, che corrisponde alla redazione, discussione e approvazione del bilancio ambientale. La fase di approvazione avviene contestualmente all'approvazione del bilancio economico-finanziario e degli altri documenti di programmazione dell'ente locale. Questo processo è dinamico, nel senso che l'esito finale, ovvero il bilancio ambientale, viene utilizzato dai decisori politici per valutare azioni, interventi e politiche nonché piani e programmi. Quindi è in grado di influenzare le strategie per il futuro. Esso è inoltre integrato nella struttura e negli altri processi ordinari dell'ente e aperto al confronto con gli stakeholder. Questi sistemi si inseriscono nel rinnovamento del processo di governance locale perché si sviluppano all'interno del processo istituzionale di assunzione delle decisioni, si integrano con la struttura e con gli altri processi ordinari dell'ente, seguono un approccio intersettoriale e comprendono il confronto con gli stakeholder.

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