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Le mie idee, Punto 1: Turismo

Creato il 13 maggio 2013 da Linedrive @luciapalmerini

Speciale Elezioni Sindaco di Roma

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Il turismo non può che essere al primo posto nell’agenda del Sindaco di Roma, soprattutto per le ripercussioni positive che il settore ha sull’economia, basti pensare ai numerosi posti di lavoro che crea. Finora però il turismo ha avuto quasi esclusivamente connotati religiosi ed archeologici e si è concentrato nell’area del centro storico. Roma invece offre grandi possibilità finora per nulla sfruttate nel turismo convegnistico-fieristico, ludico-sportivo, naturalistico-archeologico ed enogastronomico.

Fiere e Convegni

Il Nuovo Centro Congressi e la Fiera di Roma daranno vita al Polo Congressuale più grande d’Europa, ma da soli non bastano a sviluppare un settore per troppo tempo rimasto abbandonato a se stesso. Deve innanzi tutto essere sviluppato un piano di trasporto (preferibelmente metro) per collegare la Fiera di Roma al resto della città; troppo spesso, nella scelta della sede congressuale, Roma viene scartata per la criticità dei trasporti.

Divertimento, sport e natura per grandi e piccoli

Il Bioparco, Mediterraneum-Acquario di Roma, Zoomarine, Cinecittà World, sono solo alcuni degli esempi di turismo ludico della nostra città, vanno però accompagnati da un’adeguata promozione e pubblicità. Inoltre anche in questo caso è necessario potenziare la rete di collegamento per permettere a chi si reca a Roma con i mezzi pubblici di poterli raggiungere senza ostacoli o ore infinite di viaggio.
La valorizzazione dei centri sportivi della capitale non può continuare a restare nell’ombra, Roma deve diventare la sede perfetta per ospitare tornei nazionali o internazionali di varia natura, dal basket, alla pallavolo, al canottaggio, per non parlare di calcio e rugby. Non eventi spot, ma eventi ricorrenti e programmati attentamente, che rendano Roma Capitale dello Sport.
Valorizzazione delle turismo balneare ad Ostia, attraverso un sempre crescente coinvolgimento del litorale come sede di eventi culturali, musicali, enogastronomici e concerti, nonché nell’organizzazione nella pineta di Castelfusano di percorsi in bicicletta, a piedi o a cavallo.
Valorizzazione altresì del turismo sciistico sul Terminillo, con adeguata campagna di comunicazione nelle aree riservate ai turisti e creazione di pacchetti ad hoc ai quali i vari agenti del settore possono o meno aderire.

Enogastronomia e tipicità

Roma ed il Lazio sono conosciuti per le loro specialità enogastromiche, anche se non sono mai state valorizzate così come invece avviene in toscana. Il sistema “toscano” di protezione e divulgazione dei prodotti tipici è quello che maggiormente ha funzionato nel panorama italiano, andrebbe quindi esportato anche nel Lazio l’obbligo per gli agriturismi di utilizzare prodotti “laziali” (con deroghe in km per chi si trova vicino al confine con altre regioni), e andrebbero realizzati mercati a km zero in tutti i municipi.
Il turismo enogastronomico è quello in maggiore espansione, vanno quindi creati canali di valorizzazione del territorio, comunicando nelle aree informative riservate ai turisti la possibilità di tours enogastronimici ad esempio nei castelli, nel viterbese, nel reatino, o in altre zone.
Nel centro storico devono essere incentivati con sgravi fiscali negozi dedicati ai prodotti tipici locali, e vanno vietati supermercati e fast-food che nulla hanno a che vedere con la tipicità locale.

Il Tevere

La pulizia delle sponde del Tevere e la creazione di percorsi ad hoc lungo il fiume sono uno dei temi che mi sta particolarmente a cuore. Tutte le principali civiltà, soprattutto quelle che maggiormente si sono sviluppate, hanno avuto origine lungo le rive di un fiume: i Celti fondarono Parigi sulla Senna, gli Etruschi fondarono Madrid sul fiume Manzanarre, i Romani fondarono Londra sul Tamigi, Bonn sul Reno, ed in primis, Roma sul Tevere.
Chi non ha sentito parlare delle romantiche e meravigliose passeggiate sui battelli della Senna? Per non parlare delle oramai conosciute escursioni in battello sul Reno nella regione di Bonn. A Roma invece il nostro fiume è abbandonato a se stesso, impraticabile ai più e si può immaginare solo con la fantasia di percorrere le sue sponde cullati dal dolce movimento dell’acqua. Bisogna valorizzare il Tevere, renderlo navigabile, creare percorsi ad hoc, perché il futuro si può creare se non si scordano le origini.


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