Speciale Elezioni Sindaco di Roma
Considerando per Roma il dato Istat valido per la Regione Lazio, ovvero circa il 31,4% di domanda inespressa (che a Roma si traduce con le mamme di più di 16mila bambini che avrebbero volentieri mandato il proprio figlio al nido), secondo le elaborazioni ufficiali di Roma Capitale, la piena soddisfazione della domanda comporta un ampliamento dell’offerta di oltre il 61% rispetto a quella attualmente garantita dagli esistenti operatori pubblici e privati.
Tra i punti all’ordine del giorno della prima seduta in Campidoglio, non può non esserci l’ampliamento dell’offerta di asili nido della capitale. Pubblici o convenzionati, gli asili vanno aumentati, e va soprattutto aumentato il numero di asili nido aziendali, favorendo la cooperazione di aziende piccole che da sole non potrebbero mai mettere in piedi un asilo nido aziendale. Devono essere erogati dei finanziamenti per imprenditoria giovanile destinati alla creazione di strutture dedicate all’infanzia, fondi che possono essere trovati nei bandi messi a disposizione dalla Comunità Europea.
Che i servizi per l’infanzia siano importanti per il futuro di una nazione ancora prima che del singolo lo ribadisce anche la Comunità Europea in una recente Comunicazione: “L’accesso universale a servizi ECEC inclusivi e di alta qualità rappresenta un vantaggio per tutti” in quanto ”La prima infanzia è la fase in cui l’istruzione può ripercuotersi in modo più duraturo sullo sviluppo dei bambini e contribuire a invertire le condizioni di svantaggio”.
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