Le muse di Vite di Carta - Bjӧrk

Oggi vado dannatamente controcorrente! Come ho detto in altre occasioni, considero la bellezza soggettiva e strettamente un fattore molto personale e interiore, al punto che il detto "non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace", per me assume connotati quasi dogmatici. Infatti, spesso, mi ritrovo ad apprezzare bellezze particolari, differenti dai soliti canoni e dai classici luoghi comuni, finendo per descrivermi un piccolo cerchio attorno in cui solo io, e nel caso pochi eletti, apprezzo e valorizzo certi personaggi. È il caso di Bjӧrk, cantante eclettica, stravagante, particolare al punto che lì'aggettivo stesso "particolare" è riduttivo e inutile. La sua musica è qualcosa che ti entra dentro, scava, abbatte barriere e lascia frastornati. E il suo aspetto, il suo modo di porsi nei confronti della bellezza e del mondo stesso, è anch'esso un simbolo della sua personalità, del suo non volersi far guidare da sentieri già tracciati percorsi milioni di volte e che portano a canoni ormai scontati e blandi. Se dovessi citare un'artista sopra tutti sarebbe lei. Lei, con lo sguardo che rapisce, con l'espressione da bambina pronta però a colpire duro e con violenza. Eh sì, non posso fare altro che ammetterlo e regalarvi questo mio omaggi ad una donna che, contro ogni aspettativa, ha saputo ritagliarsi il suo angolo di mondo e lo ha fatto alla sua maniera. E non sarebbe potuto essere altrimenti...