Le notizie scientifiche devono essere buone

Al professor Anders Pape Moller, dell'Università di Parigi-Sud, non è piaciuta la predica dell'Economist contro gli scienziati che non danno importanza sufficiente alla replicazione o agli studi che rivelano assenza di effetti.

"Se L'Economist fosse serio riguardo alla replicazione e ai risultati nulli nella ricerca, dedicherebbe regolarmente le sue pagine della scienza e della tecnologia a questi studi. Qual è l'ultima volta che il vostro giornale ha riportato un caso di mancanza di replicazione?" (L'Economist, 9 novembre, sezione delle lettere).

Alla scienza succede il contrario di quanto capita alla cronaca, dove la stampa pubblica solo le brutte notizie. L'aumento dei furti negli appartamenti, o delle violenze sessuali, o della corruzione, si guadagnano uno spazio su tutti i giornali, ma i giornalisti curiosamente non ritengono degna di pubblicazione l'eventuale riduzione di queste statistiche. La scienza invece deve dare buone notizie: la scoperta, di solito presunta o preliminare, di una cura per l'Alzheimer, della vita su altri pianeti, del nuovo materiale che rivoluzionerà l'industria finiranno in prima pagina, mentre il fallimento dei successivi tentativi di conferma sarà ignorato.Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani