Le nuove relazioni sindacali

Creato il 17 giugno 2010 da 31canzoni

Quello descritto da Staino e proposto dalla Fiat non è esattamente un modello da seguire. Di strada le aziende ed i sindacati in Italia ne hanno da fare. Leggevo in questi giorni del modello di relazioni industriali tedesco, in particolare del potentissimo ed assai poco politico IGMetall (il loro sindacato dei metalmeccanici).
Questo sindacato il cui primo fine è fare l'interesse dei propri iscritti senza perdersi in battaglie ideologico/partitiche siede nei C.d.A. della maggiori fabbriche di automobili tedesche, decide le politiche industriali, partecipa agli utili: in una parola (Allelimo mi perdoni per l'inglesismo) fa lobbying per i dipendenti/associati.
Un paio di dati sui risultati di questo modo di fare relazioni industriali: lo stipendio medio di un operaio metalmeccanico, ad esempio di Audi, è di euro 2.500 al mese e, sempre per rimanere ad Audi, l'anno scorso a tutti i dipendenti è stato distruibuito un premio di una tantum di 7.000 euro.
Cosa abbiamo invece in Italia? Stipendi che oscillano tra i 900 e i 1300 euro, sindacati che sono ormai delle macchiette come Cisl e Uil oppure dei bluff come UGL, aziende che (nel caso emblematico Fiat di Pomigliano D'Arco) sembrano più interessate ad umiliare i lavoratori imponendo a priori la rinuncia a qualunque diritto come conditio sine qua non per poter lavorare.
C'è anche la CGIL, che a mio modo di vedere è rimasto l'unico sindacato degno di questo nome nel nostro paese ma però a sua volta è strattonata da partiti. Per aiutare a crescere l'Italia CGIL dovrebbe avere la forza di emanciaprsi completamente da partiti ed agire in proprio perseguendo il nuovo modello di relazioni industriali guardando senza tentennamenti e nostalgie al modello tedesco.

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