Questo è lo spot di una compagnia aerea russa che mi è stato segnalato su Facebook. Una compagnia aerea che persuade i telespettatori a sceglierla utilizzando il corpo femminile come strumento.
La pubblicità si rivolge ad un target maschile, dove le donne sono rappresentate unicamente come oggetti sessuali e disautorevolizzate professionalmente non solo con la solita tecnica della sessualizzazione del corpo ma anche con la tecnica dell’esecuzione di mansioni che nulla hanno a che fare con il ruolo di hostess.
Le inquadrature ricordano molto quelle a cui era sottoposta Belen a Sarabanda: salita di scale, inquadratura dal basso, primo piano sul sedere avvolto da un microbikini, inquadratura vaginale, ammiccamenti verso la telecamera.
Le donne costrette a denudarsi mediante accondiscenza per eseguire il lavaggio del veivolo è cosa assai umiliante. Risveglia l’immaginario maschile secondo il quale una donna deve essere accostata ai motori e sottomottersi all’autorità maschile lustrandogli per benino il mezzo di trasporto.
Lo spot sopra molto simile è stato trasmesso negli Usa ma censurato in quanto sessista. Ora però mi chiedo se questi spot potrebbero segnare il ritorno del desiderio maschile di avere accanto as è una donna zitta, schiava, lava e chiava (perfino se è una ricca ereditiera)?
Oggi poi il corpo femminile viene erotizzato proprio dappertutto non solo quando veniamo ritratte ad eseguire mestieri maschili o di questo genere ma anche quando facciamo le casalinghe. Per “svecchiare” l’arcaico ruolo della casalinga è nata Sexy casalinga.
Angelo del focolare ma amante insaziabile allo stesso tempo, come in un film porno. La donna perde autorevolezza anche tra le mura domestiche. Quando la trasgressione di avere un amante sensuale e una moglie bruttina ma grande cuoca non basta più ecco che si chiede la coinciliazione dei due ruoli sessisti (tranne quelli che vorremmo in realtà conciliare noi).
Questo processo è dovuto anche dai canoni che richiedono sempre di più la perfezione non ammettendo più limiti. Si abbattono gli stereotipi da film anni ’50 e gli stereotipi sessisti si unificano in una sola persona. Una donna che pulisce casa, cucina, stira in mise sexy o completamente nuda mentre suo marito l’aspetta con aria severa leggendosi un giornale sportivo.
Ne viene fuori un ruolo ancora più subordinato nella rappresentazione femminile: se prima la casalinga era spesso regina del focolare, oggi mischiando il ruolo dell’oggetto sessuale ne è divenuta schiava a tutti gli effetti.
Gli uomini invece sono rimasti gli stessi per quanto riguarda la rappresentazione nelle pubblicità: vanno a lavorare, escono e fanno i piaccioni con la segretaria, tornano a casa dal lavoro, dove c’è la moglie che li aspetta con il pranzo pronto e non indossa più il grembiulino ma i tacchi a spillo e la minigonna. Il che fa alludere che dopo aver cucinato un buon pranzo dev’essere disponibile anche sessualmente.
Poi c’è la donna che si deve sottomettere pure ai figli. L’ultima pubblicità che mi ha indignata molto è quella dei teneroni di Casa Modena.
Due bambini maschi non soddisfatti della cucina della madre usano questa come fosse un televisore. Qui la donna è desiderata come una sorta di cameriera accondiscente che vestita in modo più sexy serve i Teneroni ai due figli.
In questo spot alla donna è stata tolta pure l’autorevolezza di madre. Lo spot insegna che i figli sopratutto se maschi vanno viziati impartendo un insegnamento di tipo patriarcale e diseducativo verso le nuove generazioni.
Lo spot è colmo di stereotipi sessisti: c’è la madre impostata come fosse un programma televisivo, ci sono i due uomini che fanno rissa, la donna gentile e più sexy che fa la cameriera e i maschietti che si saziano. Insomma scopiazza la nostra tv: una cultura televisiva incentrata sulla sottomissione della donna.
Uno spot che ricorderete è quello della Vanish. Due donne giovani e belle alle prese con due figli sempre maschi veramente pestiferi: si lanciano addosso la pizza. La madre gli laverà il maglione quasi come se fosse compiaciuta.
Beh da quest’analisi si intuisce che il ruolo femminile negli spot è peggiorato anche all’interno della famiglia. Queste donne hanno a che fare con mariti indirettamente esigenti ed eserciti di figli maschi viziati.