Una città, una cattedrale, una santa, ma, come spesso accade in Spagna, le cose non sono mai come te le aspetti. Tutto, anche la santità, ha un qualcosa in più, un aspetto di eccezionalità, di eccesso, di particolarità.
Questa è la cattedrale di Santa Eulalia a Barcellona (sì, Eulalia, come Eulalia Torricelli di Forlì)
(che poi, a ben guardare, i capisce da dove viene anche la più famosa Sagrada Familia, il non finito capolavoro di Gaudì)
La cattedrale è bellissima, sia all'interno
che negli scorci esterni
Ma la cosa senz'altro più curiosa ed "esorbitante" è la presenza, nel chiostro, di ben 13 oche bianchissime
che passeggiano sul selciato e nuotano nella vasca in pietra, all'ombra dei pilastri gotici e delle palme
Le oche simboleggiano la purezza della santa bambina cui è dedicata la cattedrale, Santa Eulalia, martirizzata a 13 anni (13 come il numero delle oche), con 13 diversi atroci supplizzi (anche questi 13 come le oche).
Ma le oche hanno anche un altro ruolo, oltre quello del simbolo: sono le guardiane della santa. Il cui veneratissimo corpo, oggi nella cripta della cattedrale, fu spostato in molti luoghi, per nasconderlo dalle razzie dei musulmani. E le oche, quindi, dovevano sorvegliare e avvertire dell'arrivo dei nemici.
E come guardiane, infatti, starnazzano
e vegliano anche di notte