Tradizione vuole che l’arte europea nel suo complesso abbia avuto origine nell’antica Grecia, uno straordinario coacervo di complesse organizzazioni umane.
Per quanto riguarda la musica, pur mancando ovviamente le composizioni, sono arrivate fino a noi sia testimonianze di teoria musicale sia di quella che potremmo definire “filosofia della musica”.
Sotto il primo aspetto al mondo greco si deve l’antenato della scala moderna, il tetracordo. Questo è la successione ordinata di quattro suoni (quattro corde di uno strumento musicale) disposti nell’ambito di una quarta, in distanza di due toni e un semitono.
A seconda di come si alternavano questi intervalli si distingueva in modo Dorico, Frigio e Lidio e dall’unione di due tetracordi nasceva una successione di otto suoni, un’ottava.
I concetti di scala e di modo erano così fissati e sarebbero durati fino ai giorni nostri.
Sul fronte teorico ben altro è il valore dato alla musica dai filosofi greci. Essi infatti poco si curarono della valenza estetica della musica, concentrandosi invece sul suo valore etico, se, cioè, essa fosse utile o meno allo sviluppo della polis. Per i Pitagorici la musica è l’espressione massima del concetto di armonia, l’unificazione dei contrari che consente di educare l’animo e correggere le sue cattive inclinazioni.
Per Platone la musica, al pari di tutte le arti, è un fenomeno da condannare in quanto imitazione della realtà che, a sua volta, imita le idee. Essa, scrive nella Repubblica, va bandita perché genera piacere e dolore anziché legge. Pur partendo da presupposti comuni a Platone, Aristotele non condanna la musica. Scrive infatti, nella Politica, che essa è sì imitazione e suscita sentimenti positivi e negativi ma per questo è educativa perché consente all’artista di agire direttamente sull’animo umano.
Riferimenti bibliografici
- AA.VV., Enciclopedia della musica, Einaudi, Torino 2001
- E. Fubini, Estetica della musica, Il Mulino, Bologna 1993
- E. Gubitosi, Suono e ritmo, Curci, Milano 1959
- D. Restani, Musica e mito nella Grecia antica, Il Mulino, Bologna 1995