Questi scandinavi sono pazzi.
Non ricordo la fonte di questa citazione, ma mi è rimasta in mente. Nina Personn (Örebro, 6 settembre 1974) forse non sarà pazza, ma è sicuramente una donna tutta da scoprire.
Rivederla nel video My Favourite Game, dei Cardigans (gruppo di cui è la cantante e leader) me la fa apprezzare più che mai. Non a caso la canzone, e ancor più il videoclip, fanno parte delle fonti d’ispirazione e della soundtrack del mio ultimo romanzo, Imperial, che parla di auto maledette (circa…).
Era il 1998 – una vita fa – e My Favourite Game fece scandalo, perché mostrava una bella ragazza (la Persson) guidare il modo kamikaze lungo la bretella autostradale che attraversa il deserto del Mojave, in California. Il suo è un viaggio verso l’autodistruzione, mostrata chiaramente nella prima versione del video.
Sì, perché ve ne furono quattro di versioni, tutte caratterizzate da finali alternativi, girati appositamente per poter trasmettere la canzone sulle TV musicali generaliste. Quali sono?
Eccoli qui.
Nel primo il corpo della Persson vola oltre il furgone e subito dopo viene mostrata morta sull’asfalto;
Nel secondo la cantante atterra viva ma viene colpita dalla pietra che aveva utilizzato per accelerare l’auto;
Nel terzo viene decapitata dal parabrezza dell’auto e subito dopo viene mostrata la testa di un manichino;
Nel quarto, dopo essere volata oltre il furgone, la cantante si rimette in piedi e continua a camminare.
Bella storia, per un semplice videoclip, vero?
A ogni modo, la Personn continua la sua carriera, ora prevalentemente da solista, con un buon successo in patria, e non solo. L’ultimo, recentissimo disco è Animal Heart, che vale sicuramente il prezzo di copertina. E poi Nina è una cantante e una musicista brava e preparata, di quelle che sulle grandi scene pop si vedono sempre più raramente.
Potete anche seguirla su Twitter.