
Va bene che non ci sono più le mezze stagioni, va bene la collezione trasversale, va bene l'effetto serra, va bene tutto... ma una collezione invernale per la primavera-estate proprio no. Bailey cerca di controvertire l'andamento delle stagioni proponendo dodici mesi di autunno-inverno. Quaranta gradi all'ombra? Chissenefrega, il trench c'è e bisogna indossarlo. Fa niente se l'ascelle profumano di dado, l'inguine di brodo di pollo e l'interno coscia di commissario Rex: le tradizioni vanno rispettate. Burberry è la maison del trench quindi trench anche d'estate. Si sa, la ragazza magra, anoressica, è cagionevole, un colpo d'aria la spazza via: per aumentare la forza di gravità un berretto con visiera e pon pon sulla testa assicurano una presa a terra. Non è il classico trench in cotone, da portare sulle spalle nelle fresche sere d'estate: i collo, spostato, è in pelliccia, la foggia del parka ingombrante nel suo spigato multicolor, nel patchwork colorato e nelle maniche di budellino intrecciato. E poi righe e geometrie varie per gonne al ginocchio, fascianti, e top drappeggiati. Non si va mai oltre il capospalla, un diktat che più che una firma diventa una condanna. Delizie artigianali ma anche noia. Io dico basta. Un 5.





