Un clean sofisticato immerso in un bianco mattutino dove rivoli di colore si dipanano a ragnatela a raccontare l'estate 2012 di Chloé. Silurata qualche mese fa Hannah MacGibbon, Claire Waight Keller prende il suo posto proponendo per la sua prima collezione qualcosa di delicato, altamente desiderabile ma non necessariamente nuovo. Quello che salta subito all'occhio è la perdita di quella sfumatura wild che contraddistingueva Chloé rispetto agli altri marchi per qualcosa di più sereno e tranquillo: niente colpi di testa ma solo un candore immacolato, un elogio della linea e della geometria e un avvicinamento a Cèline.
Ampiezze dipanate dal fruscio del vento tra le pieghe aprono a raggiera i motivi delicati, a pettine, che percorrono l'abito da cima a fondo.
Nudo, rosso e nero, un leggero verde clinico, rosa corallo e stampa floreale per le camicie, tutto immerso in un bianco abbacinante riscaldato dal cuoio delle cinte e delle borse. Sembra sospesa in un'ora gelida del primo mattino, quando il freddo della sera si sbrina sotto la prima luce del sole. Tutto è leggero, un fluttuante chiffon mima i movimenti fluidi, in continuo divenire, degli stadi gassosi, qui sciolti in tinte cremose, vellutate e tranquille. Bellissima, ma manca quella dimensione selvaggia tipica di Chloé, la soluzione fuori dal coro che controbilanci l'eccessiva voglia di sicurezza che veicolano questi capi. Una prima bellissima prova: un 8 e mezzo.