credo che là fuori ci sia un grande numero di persone che fa confusione sui concetti fondamentali. per esempio, il fatto che viviamo in un'epoca in cui potenzialmente tutti possono fare tutto, non vuole dire che tutti possono riuscire a fare bene tutte le cose. è quella parolina lì, bene, che in genere sfugge a chi ha le pigne in testa. purtroppo gli esempi di questo fraintendimento sono sempre più numerosi. sulla pagina dei lomografi che frequento, tanto per dire, si è materializzata questa persona (nemmeno tanto giovane da essere del tutto sprovveduta, e comunque l'età è una variabile relativa, visto che conosco un ragazzino di terza media che di fotografia ne sa quanto me) che evidentemente ha visto in rete qualche foto analogica che le è piaciuta ed ha tratto la seguente conclusione: basta che mi faccia dire quali sono la macchina fotografica e la pellicola giuste e anch'io posso fare quelle foto lì. non mi stancherò mai di citare l'ormai abusata frase di Andreas Feininger: chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni. il punto è che le foto non le fanno la macchina o la pellicola; cioè, ovvio che senza di quelle le foto manco escono, ma l'elemento davvero fondamentale e insostituibile è il fotografo, e penso proprio che a un soggetto del genere se anche metti in mano una Hasselblad caricata con un Fuji Velvia 50 non esce nulla di decente. però... però visto che lo fanno tutti, lo posso fare anch'io. lo stesso ragionamento è sorto tra le pigne che abitano il cervello di quell'individuo di cui vi raccontavo l'anno scorso: ho scoperto che ha pubblicato! sto facendo ulteriori indagini, ma pare proprio che si tratti dello splendido romanzo che mi aveva fatto revisionare e, considerato il poco tempo trascorso tra quando gliel'ho restituito corretto a quando l'ha pubblicato, deduco che l'ha lasciato tale e quale. che dire? nulla, è meglio.
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credo che là fuori ci sia un grande numero di persone che fa confusione sui concetti fondamentali. per esempio, il fatto che viviamo in un'epoca in cui potenzialmente tutti possono fare tutto, non vuole dire che tutti possono riuscire a fare bene tutte le cose. è quella parolina lì, bene, che in genere sfugge a chi ha le pigne in testa. purtroppo gli esempi di questo fraintendimento sono sempre più numerosi. sulla pagina dei lomografi che frequento, tanto per dire, si è materializzata questa persona (nemmeno tanto giovane da essere del tutto sprovveduta, e comunque l'età è una variabile relativa, visto che conosco un ragazzino di terza media che di fotografia ne sa quanto me) che evidentemente ha visto in rete qualche foto analogica che le è piaciuta ed ha tratto la seguente conclusione: basta che mi faccia dire quali sono la macchina fotografica e la pellicola giuste e anch'io posso fare quelle foto lì. non mi stancherò mai di citare l'ormai abusata frase di Andreas Feininger: chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni. il punto è che le foto non le fanno la macchina o la pellicola; cioè, ovvio che senza di quelle le foto manco escono, ma l'elemento davvero fondamentale e insostituibile è il fotografo, e penso proprio che a un soggetto del genere se anche metti in mano una Hasselblad caricata con un Fuji Velvia 50 non esce nulla di decente. però... però visto che lo fanno tutti, lo posso fare anch'io. lo stesso ragionamento è sorto tra le pigne che abitano il cervello di quell'individuo di cui vi raccontavo l'anno scorso: ho scoperto che ha pubblicato! sto facendo ulteriori indagini, ma pare proprio che si tratti dello splendido romanzo che mi aveva fatto revisionare e, considerato il poco tempo trascorso tra quando gliel'ho restituito corretto a quando l'ha pubblicato, deduco che l'ha lasciato tale e quale. che dire? nulla, è meglio.
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