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Le primaverili giornate della politica

Creato il 28 marzo 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Le primaverili giornate della politicaQuando il gatto non c’è…il vertice si riunisce per trovare la quadratura del cerchio, tra riforma del mercato del lavoro, articolo 18 e riforma elettorale. Mentana non poteva non evidenziare le novità sull’accordo tra i partiti per una nuova riforma elettorale e una sicura riduzione del numero dei parlamentari, mentre Monti,  cerca sostegno e investimenti per l’Italia, in Cina.

Dopo le polemiche sul lavoro trovata l’intesa e raggiunto l’accordo tra i leader di Pdl, Pd e Udc Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, sulle riforme a termine del vertice di maggioranza nel quale si è deciso di incardinare parallelamente la

Le primaverili giornate della politica
riforma della Costituzione e la legge elettorale. I leader dei partiti vanno al contrattacco e dopo la bufera sulla riforma del mercato del lavoro  scatta la tregua politica, forse per metter a tacere Monti dimostrandogli che, in sua assenza i litigiosi partiti trovano un’accordo sulla riduzione del numero dei parlamentari, sulla revisione dell’età per l’elettorato attivo e passivo, sul rafforzamento dell’esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento.

Il terzetto esulta: Alfano: “abbiamo fatto un buon lavoro”, Bersani:”la volontà di proseguire c’è”, Casini: ” E’ strana questa coalizione, è eterogenea, si è chiesto alla politica di battere un colpo e così è stato”. Per ora la soddisfazione che aleggia nel mondo politico fa ben sperare in una polizzavita che dia tregua al paese. Non ci saranno sgambetti, scompare l’ombra del voto anticipato e dovrebbe essere certo che alla prossime elezioni sia ridata la possibilità di scelta ai cittadini dei parlamentari che li rapprersenteranno.

Dopo l’ultimatum del presidente del Consiglio, Mario Monti : ” Se il Paese non è pronto per quello che riteniamo un buon lavoro, non chiederemo di continuare” , il tema più caldo rimane quella della riforma del lavoro, di cui però i tre leader non hanno parlato. Del resto storicamente la competenza di proteggere il mondo dei lavoratori spetterebbe alla sinistra, ma credo che i tempi saranno più lunghi di quelli auspicati, visti gli esiti degli ultimi scontri politici scatenati e la mancanza di concrete forme di reazione atte a tutelare la categoria.

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E  forse proprio per questo che l’opinione pubblica in questo momento indirizza tutta  la sua pressione  sui partiti, che scontano oggi con un clima loro ostile anni di immobilismo bipartisan. E nonostante tutto le dure scelte fatte dal governo una eventuale coalizione a guida tecnica probabilmente vincerebbe le elezioni soffiando voti a destra e a manca.

E mentre in Italia si cerca di sopravvivere in attesa della prossima stangata, targata Imu, Monti in missione in Cina, cerca di “piazzare” l’Italia nel mercato orientale, dove, pare riscuota stima  e credibilità. Dunque Monti all’estero piace, agli italiani un po’ meno visto che la situazione sociale italiana  continua a vivere una drammatica disoccupazione, rincari del quotidiano e diminuzioni degli stipendi.


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