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Nonostante sia passato veramente tanto dalla rivoluzione dei reggiseni portata in piazza dalle femministe, siamo ancora qui a parlare di quote rosa.
Innanzitutto, per chi non lo sapesse le quote rosa è un tetto minimo di rappresentanza femminile in un determinato ambiente (può essere nel cda di amministrazione, nel parlamento...)
Ma è utile e serve veramente.
Il mio modesto parere è che oramai siano uno strumento assolutamente obsoleto e anzi dannoso per le donne.
Se è vero che la discriminazione machista è ancora estremamente molto forte in alcuni ambienti è anche vero che mettere un recinto protetto in cui entrare è assolutamente inutile.
I motivi sono diversi:
1) E' statisticamente dimostrato che laddove sono state inserite le quote il numero di donne non è mai superiore a quello indicato ( se il tetto è 15 % saranno il 15 non il 20 o il 16)
2) Se l'idea è quella di dar voce alle idee dell'universo femminile la quota dovrebbe essere paritaria (ovvero il 50%) altrimenti un alleanza Xy le metterebbe in minoranza tutte le volte (le quote rosa più alte si aggirano intorno al 30% quindi ben lontane)
3) E secondo me più importante è uno strumento ipocrita, in quanto combatte le discriminazioni e l'assenza di meritocrazia, facendo delle discriminazioni.
Se io sono obbligato a mettere 15 donne in parlamento, lo farò anche se non ci sono 15 donne abbastanza brave, a svantaggio di uomini che invece avrebbero meritato quel posto ma si sono visti scavalcare per una questione sessista, teatro dell'assurdo.
Quindi nel 2010 è ora di abbandonare questa antiquata usanza.
E' impresentabile pensare che il sesso possa essere una discriminante per avere o meno una posizione di spicco.
L'unico paletto deve essere messo dal merito, sesso,etnia,religione,preferenze nuziali, sono dei finti paletti, retaggio di tempi che furono, trasformati in pesanti zavorre che limitano la possibilità di salire ad un livello successivo