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Le ragioni di Renzi e il bisogno di una sinistra

Creato il 19 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Pd si è frantumato di fronte alla scelta se vota re o no Franco Marini come presidente della Repubblica. I cosiddetti renziani hanno votato Chiamparino, tanto per contarsi, altri del Pd hanno votato scheda bianca.
Ci si è divisi sulla persona, l’ottantenne ex presidente del Senato, e sull’incredibile scelta di Bersani di stringere un accordo non con altri partiti, che sarebbe normale, ma con Berlusconi, che manifesta continuamente e pubblicamente uno spirito che definire nemico della Costituzione italiana è ancora poco.
Matteo Renzi ha manifestato le proprie idee su Marini, il Pd, l’impegno dei cattolici in politica l’altra sera nel programma “Le invasioni barbariche”.
Alcune osservazioni a margine. Spiace che a Renzi non sia stato dato il tempo di spiegare come sta amministrando Firenze: il sindaco stesso voleva parlarne. Evidentemente impera in tv il vecchio motto di Goering: la comunicazione dev’essere semplice e ripetitiva. Non siamo molto lontani.
Per sapere che fa Renzi come sindaco non resta che seguire il suo sito. Ha abbassato le imposte comunali, ha fermato il consumo di suolo, non rincorre i palazzinari, sta modernizzando Firenze.
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Renzi, durante l’intervista, ha preferito evitare di rispondere alla domanda sulla differenza tra sinistra e centro. È vero quel che ha detto: il Pd, ma dico anche l’Ulivo, ha tentato una fusione a freddo tra cattolici ed ex comunisti senza elaborare una cultura comune.
Il sindaco ritiene che questo non sia un problema prioritario. E ha iniziato a parlare delle assunzioni di Google e Amazon (la libreria dai prezzi scontati) che stanno assumendo.
Vecchia questione: Renzi fa o no un passo avanti verso il sindacato? Non è da poco fare il precario a vita o conquistarsi la pensione. Serve il lavoro, sì, c’è però chi lo perde senza sapere perché, chi muore di lavoro e non fa notizia, chi s’infortuna e non fa notizia, chi guadagna un panino e una birra al giorno. E viene preso in giro in quanto “sfigato” da uno dei saggi di Napolitano, Quagliariello, che usò questa ingiuria tempo fa.
Renzi si oppone ai patti segreti, ai franchi tiratori che mentono, ai politici che non dicono quello che fanno. Non vuole saperne di identità cattolica come merce di scambio: un posto al cattolico e un altro al laico. Il noto sindaco intende il cristianesimo come gioiosa visione della vita.
Anche questo è un passo avanti. Manca qualcosa: la sinistra, semplice, antica e nuova
Non esiste però oggi un partito che ragioni assieme al sindacato, alla Cgil, che non rincorra il padronato come fosse il paradiso. La sinistra ha molto da dire contro le ingiustizie quotidiane, oggi così sfrontatamente diffuse e magnificate dalla stampa dei padroni. Renzi da solo non può bastare né egemonizzare il partito, se resterà unito.

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