Come riflessione sul tema “Servire non servirsi”, presentiamo “Le regole del buon politico secondo Luigi Sturzo”, già pubblicate nell’antologia di scritti sturziani “Il manuale del buon politico” a cura di Gabriele De Rosa e ora riproposte nel libro di Giovanni Palladino “Governare bene sarà possibile. Come passare dal populismo al popolarismo” recentemente uscito per Rubbettino
- È la prima regola dell’attività politica essere sincero e onesto. Prometti poco e realizza quel che hai promesso.
- Se ami troppo il denaro, non fare politica.
- Il denaro pubblico sia considerato sacro. Non amministrare con troppa larghezza.
- È utile fare buoni propositi. Ma se la sera si arriva a mani vuote senza averli mantenuti, pensa che ciò accade ai più e serve a mantenerci umili, anche se la gloria umana aleggia intorno alla nostra piccola testa.
- Non coprire con la tua autorità le malefatte dei tuoi dipendenti, lascia che la giustizia sia anche per essi rigorosa.
- Rifiuta ogni proposta che tenda all’inosservanza della legge per un presunto vantaggio.
- Non ti circondare di adulatori. L’adulazione fa male all’anima, eccita la vanità e altera la visione della realtà.
- Non pensare di essere l’uomo indispensabile, perché da quel momento farai molti errori.
- È più facile dal no passare al sì che dal sì retrocedere al no. Spesso il no è più utile del sì.
- La pazienza dell’uomo politico deve imitare la pazienza che Dio ha con gli uomini. Non disperare mai.
- Dei tuoi collaboratori al governo fai, se possibile, degli amici, mai dei favoriti.
- Non disdegnare il parere delle donne che si interessano di politica. Esse vedono le cose da punti di vista concreti, che possono sfuggire agli uomini.
- Non si può collaborare senza aver fiducia. Ma il giorno che scopri che il tuo collaboratore non è fedele, trova il modo di sbarazzartene al più presto e di non riprenderlo mai più.
- Il silenzio è d’oro, specialmente in politica. Oggi si parla troppo e quindi si usano verità, mezze verità, verità apparenti, infingimenti e menzogne.
- Aver cura delle piccole, oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante è un buon metodo di politica.
- È meglio tener lontani i parenti dalla sfera degli affari pubblici, a meno che non siano già nella carriera.
- Non agire da ignoranti né da presuntuosi. Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente, obiettivamente, senza mai credere di essere infallibili.
- Nella politica, come in tutte le sfere dell’attività umana, occorrono il tempo, la presenza, l’attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavoro, per poi arrivare a raccogliere i frutti.
- Quando la folla ti applaude, pensa che la stessa folla potrà divenire avversa, non inorgoglirti se approvato né affliggerti se osteggiato. La politica è un servizio per il bene comune.
- Fare ogni sera l’esame di coscienza è buona abitudine anche per l’uomo politico.