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Le regole della truffa

Creato il 02 settembre 2011 da Veripaccheri
Le regole della truffa

La commistione dei generi è diventato uno dei marchi di fabbrica del cinema contemporaneo. Dapprima elemento estetico, creato per destabilizzare, ed in parte rinnovare territori ampiamente abusati e vicini al trapasso, con il passare del tempo, ed in maniera inevitabile, questo restyling è diventato una prassi così utilizzata, da risultare priva di quella carica eversiva che ne aveva caratterizzato le apparizioni iniziali. Un classico esempio di questo fenomeno può essere rappresentato da Le regole della truffa, storia di un colpo in banca che si trasforma in qualcos’altro,

Rifacendosi ad un sottogenere come quello dell’ Heist movie, ed a forme di commedia che vanno da quella romantica, rappresentata dall’empatia tra i personaggi interpretati da Ashley Judd e Patrick Dempsey, a quella svitata e surreale, riconoscibile dalla quantità di situazioni al limite del grottesco: basterebbe la scelta di presentare due bande diverse di rapinatori all’interno della stessa banca, oppure il contrasto tra il professionismo dell’una, equipaggiata alla maniera dell’agente l'agente Hunt di Mission impossible, e l’improvvisazione dell’altra, una coppia di svitati che ricorda quella altamente tossica interpretata da Hurt e Reeves in Ti amerò fino ad ammazzarti, per far capire il livello di eterogeneità presente in un sol colpo. A questo poi bisogna aggiungere una intreccio complicato ad arte per assomigliare ad una sorta di 10 piccoli indiani o ad Invito a cena con delitto. Tanta carne al fuoco esigerebbe un abile manipolatore, ed invece Rob Minkoff risolve tutto con una recitazione concitata, perennemente sopra le righe a cominciare da quella di Dempsey nei panni di un detective per caso al limite della nevrosi, ed un montaggio che affastella situazioni e colpi di scena. La sensazione è quella di un menù troppo ricco, costretto a dare molte cose per scontato e capace di sacrificare il flirt tra i due protagonisti, troppo meccanico e poco sviluppato per sembrare credibile. Il titolo originale Flypaper fa riferimento a tre fax contenenti informazioni decisive per lo scioglimento dell’enigma.


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