Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, Rizzoli, Milano 1973
Ho già detto, non mi ricordo dove, che uno dei peggiori crimini di Berlusconi è di aver “assassinato” lo stupore e di aver eviscerato la nozione stessa di scandalo che, come uno stomaco ripulito, è pronto per essere lessato e cucinato come il gran cuoco (televisivo) vuole. Berlusconi è un parassita che, come il cuculo, ha covato nelle nostre menti l'idea che qualsiasi cosa è possibile, pur di avere potere e soldi a disposizione; che le regole e le leggi sono un intralcio alla propria volontà; che la democrazia liberale può essere svilita e offesa come accade nei regimi autocratici sparsi in varie altre parti del pianeta (fratello Putin). Berlusconi ha un solo merito: quello di aver squarciato definitivamente il velo di Maya del principio di uguaglianza e di aver ripristinato, bellamente, il rapporto autentico che lega gli uni agli altri: non da pari, ma da servi e padroni.E chi soffre fisicamente questa situazione, non è tanto perché Berlusconi governa ancora e resiste: no. È perché assistere allo spettacolo vergognoso di tanti suoi concittadini che si ostinano ancora a leccargli il buco del culo o a pararglielo, gli dà, quotidianamente, il voltastomaco.La questione non è più democratica, quindi, ma gastroenterologica.