Qualche giorno addietro ho ascoltato un intervento di un ricercatore a proposito di alcune contraddizioni che possono incrinare la credibilità degli attivisti. Tralasciando molte questioni toccate nel contributo, mi soffermerei su due aspetti: il pericolo che, nel contrastare l’edificazione di una compagine planetaria, si promuova il nazionalismo; il rischio che, combattendo la nefanda religione legata al Nuovo ordine mondiale, si perpetui l’influsso delle religioni e delle chiese tradizionali.
Per quanto attiene al primo tema, bisogna riconoscere che è errato difendere gli stati nazionali. Essi sono un male, anche se minore rispetto ad un brutale apparato ecumenico. Lo Stato è sempre e comunque una costruzione aberrante ed ha ragione il filosofo tedesco Max Horkheimer quando auspica (utopia?) che le strutture di potere si diluiscano, nell’interesse dei cittadini, il più possibile in un’amministrazione leggera, quasi impercettibile. Lo sciovinismo va combattuto a favore del patriottismo, inteso come valorizzazione di un patrimonio culturale che spazia dalla lingua agli usi, dall’arte alla gastronomia, dalla letteratura al territorio…
A proposito del problema inerente alla religione, è vero che, mentre si denuncia il credo empio dei mondialisti, alcuni stringono sempre più le catene delle fedi abramitiche. Circoscrivendo il discorso alle tre religioni monoteiste sbocciate in Medio Oriente, si constata che, se si esclude una sorgente esoterica e simbolica oggi quasi del tutto inaridita, Ebraismo, Cristianesimo ed Islam sono espressioni di decadenza. Con il passare del tempo, sono degenerate in culti carnivori, mentre sia i Messia sia il Profeta erano vegetariani.
I milioni di animali che sono sacrificati per celebrare ricorrenze nonché la compromissione con il potere politico dimostrano che, come nota Guido Gozzano, le religioni, se non sono vivificate da un afflato spirituale, presto scadono in idolatria ed in strumenti di dominio. E’ quello che purtroppo è successo.
In modo paradossale, certi settori cattolici, sostenendo la Chiesa di Roma, considerata, a torto, un baluardo contro il Nuovo ordine planetario, ne agevolano i piani delle élites, spesso anche dichiarati e stabiliti con altri potentati. [1]
Se si concorda sul fatto che opporsi al “nuovo” non significa rafforzare un decrepito e criminale status quo, allora il fronte dell’informazione non allineata potrà acquisire la compattezza necessaria ad affrontare terribili sfide.
Non abbiamo davvero bisogno del vecchio fanatismo né di nuove sette, di stati o superstati, ma di trovare in noi stessi, nella ricerca libera, nelle Tradizioni alte le possibili risoluzioni ai problemi concreti e le risposte alle domande abissali... se ne saremo capaci.
[1] "Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di un’élite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati”. (David Rockefeller)
"Lasciati prendere per mano dal bambino di Betlemme, non temere, fidati di lui: la forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un Nuovo ordine mondiale”. (Papa Benedetto XVI)
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