In Brasile, nella regione del Cearà, la fiducia per la giustizia è tornata finalmente a regnare. Dal 1 gennaio 2025, infatti, una macchina automatizzata chiamata Infallible Justice System ha sostituito definitivamente l’attività dei giudici. Tutto sembra funzionare per il meglio fino a quando Paulo Ferreira, un giovane calciatore di seconda categoria condannato in primo grado con l’accusa di aver ucciso il padre, riesce a evadere dal carcere. In questa coinvolgente fuga, tra l’incontaminata natura e l’imperante tecnologia, il ragazzo scopre una sconvolgente verità. La questione è estremamente delicata poiché da essa dipendono anche le sorti della politica locale. Paulo è determinato ad andare avanti, ma c’è qualcuno disposto a tutto per impedire che venga fatta luce e che emergano quelle scottanti verità…
Un volume medio piccolo e una copertina importante che si lascia guardare e fa pensare. Così si apre il libro e ci si rende subito conto della persona che ha scritto il romanzo: minuzioso, critico e perfezionista. Nessuna traccia d’incertezza e nulla è lasciato al caso.
Il 2026 è la data che sceglie per iniziare il romanzo e subito stimola in noi la prima domanda: perché una data così vicina?
La risposta l’otteniamo durante la lettura, con lo scorrere del romanzo. L’autore ci vuole raccontare questa storia giocando con il suo sapere e con i suoi studi di criminologia. Nessuna routine nei capitoli come nella trama, nessuna certezza: tutto è da scoprire.
Uno stile semplice quello di Valerio che riesce, fin dai primi capitoli, a catturare l’attenzione e la voglia di andare avanti. Grazie alla padronanza della sua storia e all’abilità della sua penna, trovano spazio nel romanzo piccole battute e qualche aggettivo ricercato. Ci si aspettano colpi di scena fin dalle prime pagine ma la narrazione si srotola più avanti, quando si avrà l’effettiva percezione della trama. Si procede rapidi nella lettura ingordi e curiosi di scoprire cosa veramente si nasconde dietro quelle “scottanti verità”.
In questo modo apprezziamo i personaggi: attori ben caratterizzati in cui il lettore si può identificare e che, a turno, diventano protagonisti.
Apprezziamo le eloquenti descrizioni che ci permettono di vedere le scene come in un film e di percepire gli stati d’animo dei protagonisti.
L’intenso legame tra padre e figlio ed il valore per le cose “vere” e i buoni sentimenti ci fanno dare una rapida ed importante impronta di Valerio Marra.
In questo vortice di eventi ed emozioni, una nota romantica fa da eco fin dalle prime pagine per poi rivelarsi non solo un elemento secondario, ma la vera e propria forza del romanzo.
Si arriva così a leggere l’ultimo punto e si prova una sensazione di completezza. Valerio Marra, con abile maestria, è riuscito a far concludere ogni cosa senza ulteriori “ma” o “forse” e chiudendo perfettamente il cerchio. In questo momento ci è chiaro perché la sua casa editrice ha creduto in lui e nel suo libro.
Ci sono recensioni e recensioni e quando hai davanti un libro che non ha nessun “difetto” diventa difficile. Ho avuto paura di non essere credibile, ma più leggevo questo libro più mi dicevo due cose: la prima è che tutti dovremmo leggerlo, anche chi pensa che non sia il suo genere, vi assicuro che poi lo diventerà. La seconda è che vorrei avere la sua padronanza di scrivere.. di raccontare e di mescolare indizi, trama, suspance in modo armonioso. Ma questa è solo la ma riflessione personale. Ho letto questo libro in ogni dove.. persino ferma in coda in attesa del mio turno. Non si vuole chiuderlo.
Altro non aggiungo, cari lettori ora tocca a voi scoprirlo.. ovviamente aspettiamo tutti i commenti.
Buona lettura
Alessandra