È passato un po' di tempo dal 21 aprile di quest'anno, quando pieno di entusiasmo aspettavo con ansia al cancello d'imbarco il volo che mi avrebbe portato da Bologna ad
Amsterdam per 5 giorni di stage presso alcune delle più prestigiose ed altamente tecnologiche scuole olandesi. Era arrivato il momento di raccogliere i frutti di un evento importante di cui ho già parlato abbastanza
qui e
qui, e non ne parlerò di nuovo, per cui
mi focalizzerò unicamente su quanta ricchezza ha portato quest'esperienza nella mia vita personale e professionale, offrendomi un'occasione unica e, credo, irripetibile, per riflettere su quanto possano essere diversi i sistemi scolastici di 2 Paesi differenti e quanto possano incidere le scelte di un governo sulla qualità di un sistema d'istruzione.
Chi conosce questo blog e tutta la macchina social annessa e connessa (
Twitter,
Facebook,
Tumblr,
Pinterest e compagnia bella), raramente ha letto post di carattere soggettivo, perché in effetti non credo che debba interessare sempre a tutti quello che pensiamo o che facciamo; quando mi chiedono come mai sul mio profilo Facebook non compaiano mai mie foto o stati personali, mi verrebbe da contro-chiedere cosa ci sia di così interessante nel sapere che nel momento x il tizio y sta accarezzando il gatto z. Questo è veramente un aspetto dei social che non comprendo e forse non lo comprenderò mai, ma so anche che, meno cose si capiscono, meglio si vive ;).
Dunque, dicevo che a me piace dire, raccontare l'essenziale (che NON è invisibile agli occhi, caro Antoine de Saint-Exupéry) su quello che studio, ricerco o produco a scuola e a casa su questo blog. Quando però ti viene offerta l'occasione importante di compiere un viaggio in un Paese diverso da quello in cui sei nato, con l'obiettivo di mostrarti un'altra faccia, in terra straniera, del lavoro che svolgi quotidianamente nel tuo Paese, vorresti urlare al mondo intero la meraviglia di fronte alla quale ti sei trovato, anche solo per far capire quanto possa essere diversa la realtà della vita scolastica in 2 Paesi differenti.
Un laboratorio di informatica
open space nella scuola secondaria
Visser’t Hooft a Leiderdorp
Dopo avermi offerto come premio un'occasione così ghiotta,
ANP per l'innovazione e il MIUR mi hanno chiesto una relazione su quello che ho visto nelle scuole olandesi che ho visitato, e devo dire che è stato bellissimo scrivere queste pagine, che hanno liberato la dimensione meno formale e più sentimentale che tengo sempre compressa dentro di me al posto di quella più analitica che quotidianamente vi mostro.
Mi è sembrato di scrivere delle vere e proprie pagine di diario, con dentro un entusiasmo senza precedenti, insieme a un po' di amarezza per la situazione difficile che sta vivendo la nostra scuola... E' inutile che adesso mi metta ad elencare tutti i problemi che affliggono l'istruzione in Italia, tanto ne sentiamo parlare ogni giorno, ma, consentitemi di dirlo, vedere cosa fanno e come lavorano alcune realtà scolastiche, supportate dal proprio governo, fa veramente incazzare!!!
Intanto, incazzato ma speranzoso, vi allego il link alla relazione sul sito di ANP per l'innovazione, che ha pubblicato pochi giorni fa il mio resoconto nell'attesa di decretare il nuovo Docente dell'Anno 2013.
Mi piacerebbe se qualcuno di voi lo leggesse, così da assaporare almeno un pizzico delle emozioni che ho provato nel corso di quest'esperienza e, che dire, con l'amara speranza che un giorno anche noi possiamo tornare ai fasti di un tempo.
Ringrazio anche Orizzontescuola per aver divulgato la relazione sul proprio sito, anche se in formato testuale senza immagini.
PS: se avete domande sul sistema scolastico olandese, lasciate pure un commento.