Ho sempre pensato che il mare della Sardegna potesse essere una meta ideale per una vacanza con i bambini al seguito. Così, per anni ed anni, ho snobbato questa nostra regione rimandando a tempi futuri la mia visita. Ed è stato un peccato perchè è una terra tutta da scoprire, anche zaino in spalla. Una terra che nasconde delle meravigliose spiagge di scoglio e insenature difficili da raggiungere a piedi, figurarsi con un passeggino!
L’anno scorso, finalmente, sembrava essere giunto il momento giusto. Era la prima vacanza ufficiale con Remì, una prova generale sulla nostra capacità di mantenere il nostro spirito viaggiatore anche con la prole al seguito.
Destinazione, Cannigione Arzachena, dove ci aspettano due coppie di amici. Il paese si trova poco distante da Olbia, il che lo rende molto comodo da raggiungere via traghetto e poi auto. Piccolo paese, con qualche negozio di artigianato tipico, qualche bottega di alimentari per fare la spesa ed un piccolo lungo mare che la sera si anima di bancarelle dove riusciresti a spendere una fortuna in regali improbabili. Una distrazione piacevole, però, per fare quei due passi consentiti dalla prole di 7 mesi prima di dover tornare in albergo per il rito della nanna.
Luogo nel complesso gradevole, con tutte le comodità del caso e posizionato strategicamente per poter visitare non solo i luoghi più esclusivi della Costa Smeralda, ma anche tante spiagge meno note, ma non per questo meno splendide.
Per la prima volta in vita nostra, optiamo per una formula all inclusive: la comodità di non dover mai cucinare, avere sempre tutto pronto e dover solo preoccuparmi della pappa per Remì, non ha avuto prezzo, ve lo assicuro. E ve lo dice una che ha sempre inorridito all’idea della pensione completa.
Forse anche perchè il simpatico chef del nostro albergo, che tutti i giorni si occupava personalmente di prepararmi brodino e passato di verdure per Remì, tirava fuori dei buffet di gran livello dove non mancavano mai piatti tipici locali. Tra questi, un dessert a cui non potevo resistere: le sebadas.
Per la pasta: 500 gr di farina 00, 50 gr di strutto, sale
Per il ripieno: 500 gr di formaggio pecorino freschissimo (4/5 giorni di stagionatura max), la scorza di 2 limoni bio
olio di semi di girasole per friggere, miele di castagno o zucchero a velo per guarnire
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Per prima cosa, preparate la pasta: impastare nella planetaria la farina con un pò di acqua e un pizzico di sale fino ad ottenre un impasto consistente. Unite quindi lo strutto e continuate a elocità moderata fino al completo assorbimento. Lasciate riposare.
Passate alla preparazione della farcia: mescolate con un mestolo di legno il formaggio grattugiato con le scorze dei limoni, fino ad ottenere un composto liscio. Riprendete la pasta e stendete una sfoglia non troppo sottile; ritagliate dei dischi del diametro di circa 10 e mettete su ogni disco di pasta un paio di cucchiai dell’impasto. Richiudete bene con un altro disco di pasta premendo i bordi in modo da sigillarli bene. Ritagliate poi la circonferenza dei dischi con una rotella dentellata.
A questo punto, passiamo alla cottura: fate riscaldare in una padella con fondo in ceramica dell’abbondante olio di semi, buttateci le sebadas avendo cura di versare sulla parte superiore l’olio bollente aiutandovi con un cucchiaio. Girate quando la superficie del lato inferiore risulta dorata, poi sgocciolate bene e fate riposare un attimo su della carta assorbente.
In alternativa al miele, si possono anche cospargere di zucchero a velo, oppure con una salsa a base di marmellata (quella ai fichi, ad esempio, ci sta divinamente) per contrastare il retrogusto salato del ripieno di formaggio, anche se a me piacciono di più nella versione classica, annegate nel miele.
I miei preferiti a Cannigione Arzachena
Hotel Morisco: nuovissimo albergo della catena Blu Hotel, ampio ed arioso, ben organizzato e con camere abitabili anche con una culla, ciascuna con un piccolo terrazzo o balcone. Piscina utilissima in quei pomeriggi in cui la prole si allunga nel sonnellino. Ottimo ristorante, con un buffet sempre vario e piatti ben cucinati. Infine, l’animazione per i più piccoli non è da sottovalutare per chi viaggia con i bimbi.
Pasticceria Deliza, sulla via principale del paese: un paradiso, ottimi dolci tradizionali e altri prodotti tipici, tipo pane carasau e guttiau. Una tappa fissa per la merenda del pomeriggio! Ma anche per una colazione al mattino…
Tavola Azzurra, Via V.De Gama,14: nella strada pedonale che dalla piazzetta della chiesa scende verso al lungomare, questo ristorante dall’atmosfera decisamente spartana, serve ottimi piatti sia di carne che di pesce. I prezzi sono veramente popolari, anche perchè si mangia su tavoli in plastica con tovaglia, piatto e bicchiere di plastica mentre la folla aspetta per la strada che si liberi un tavolo. Detto questo, è un ristorante dove mangerete sicuramente bene, prova ne è la coda che, d’estate, prosegue anche oltre alle 11 di sera! Fanno anche servizio take-away.
Pizzeria da serafino e giovanni, Viale Normandia, 1: in una contrada della strada principale, serafino e giovanni sfornano ottime pizze, sia a pranzo che a cena. Si possono anche ordinare e portare via. Vivamente consigliato.Con questa ricetta partecipo al contest “Get an Aid in the Kitchen“del blog Cucina di Barbara
ed al contest “E tu, di che padella sei?”
del blog Cuoca per Caso e Lagostina