Secondo una leggenda popolare, la città di Benevento sarebbe il luogo privilegiato dalle streghe che di notte si radunano intorno ad un noce sulle rive del fiume Sabato.
La diffusione del mito delle streghe risalirebbe alla dominazione romana e al paganesimo.
Tuttavia, la leggenda del noce di Benevento si sarebbe diffusa intorno al VII sec. durante la dominazione longobarda ed il regno del duca Romualdo.
Infatti, nonostante i dominatori si fossero formalmente convertiti al cattolicesimo non rinunciarono mai completamente alla loro fede pagana.
« Unguento unguento
portami al noce di Benevento
sopra l’acqua e sopra il vento
e sopra ogni altro maltempo. »
(Formula magica che molte donne accusate di stregoneria riferirono durante i processi.)
Le streghe, identificate nel dialetto locale con il termine di “janare” da “janua” ossia “porta”, per la loro capacità di passare attraverso le porte, erano considerate portatrici di sciagure, di infertilità e autrici di orrendi malefici soprattutto a danno degli infanti.
Ad esse quindi si attribuivano malformazioni e malattie rare e tutto ciò che sembrava apparentemente inspiegabile. Intorno al XV la credenza era ormai così radicata che iniziò la cosiddetta “caccia alle streghe”.
Le Janare pareva anche si tramandassero da madre in figlia i poteri malefici e pertanto alcuni pensano e che ancora oggi esistano. Pare anche che si possono catturare solamente con la luce, in quanto, come i vampiri, possono agire solamente a notte fonda in assenza di qualsiasi fonte luminosa
La storia diffusasi in Europa a partire dal XIII secolo, è una delle ragioni principali della fama della città sannita. Svariati sono gli scrittori, musicisti, artisti, che ne hanno tratto ispirazione o vi hanno fatto riferimento.
Legati a tela leggenda vi sono un gran numero di racconti e credenze a diffusione popolare e non
- Un uomo, vedendo la moglie cospargersi di un unguento e lanciarsi in volo dalla finestra, capì che era una janara e sostituì l’unguento con un’altra sostanza, cosicché la notte dopo la moglie morì schiantandosi al suolo.
- San Bernardino da Siena nelle sue prediche racconta di un famiglio di un cardinale che giunto a Benevento si unì ad un banchetto notturno, e portò con sé una ragazza lì conosciuta, la quale non parlò per tre anni; si scoprì poi che era una janara.
- Un racconto forse derivante da un poemetto napoletano del XIX secolo intitolato Storia della famosa noce di Benevento parla di un uomo che si fa condurre al sabba dalla moglie, una janara. Chiede del sale perché il cibo è insipido, ma appena lo condisce il sabba scompare.
- Anche poeti e scrittori nonché musicisti italiani e stranieri parlano e raccontano di streghe, ispirandosi alla leggenda beneventana