Quest’anno tocca a me l’onore e l’onere di inaugurare la Sanremo Week delle Sorelle Kermesse. Gli scorsi anni vi abbiamo presentato le canzoni preferite dalla Redazione; quest’anno abbiamo deciso di toccare un tema molto caro a questo blog: il TRASH. Il Festival di Sanremo è stato da sempre una miniera di momenti trash indimenticabili: gente che si vuole suicidare, risse, lacrime, tragedie greche, rivolte popolari… Abbiamo quindi deciso di raccogliere le top 10 emozioni trash della storia (più o meno recente, perché siamo ancora adolescenti) del Festivàl.
L’orchestra che lancia gli spartiti
Siamo nel 2010, conduzione di Antonella Clerici e dei suoi vestiti per nulla appariscenti. È il momento del verdetto finale, che mette insieme gli esiti del televoto e quelli del voto dell’orchestra. E niente, ai musicisti dell’Ariston non va proprio giù che dai tre finalisti sia stata esclusa Malika Ayane in favore di artisti del calibro di Valerio Scanu, Marco Mengoni e Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici. Alla fine vincerà Scanu, in tutti i luoghi in tutti i laghi, ma prima del verdetto la tragedia: spartiti strappati, accartocciati e lanciati sul palco, tra i fischi del pubblico. C’è da dire che se avesse vinto il trio Pupo-Filiberto-Canonici io mi sarei fatto direttamente esplodere sul palco.
La farfallina di Belen
Sanremo 2012: conduce Gianni Morandi, ma Belen Rodriguez riesce in un’impresa che nessuno avrebbe mai immaginato: spostare il focus dei simpatici battutisti dalla passione di Gianni per la Nutella fatta in casa (diciamo così) alla farfallina di Belen. Questa wardrobe malfunction proprio per nulla programmata ha fatto sì che si vedesse il tatuaggio di una farfallina nei pressi dell’inguine della bella brava e talenti osa Sudamerican che ormai l’Italia ha adottato come sex symbol. Omeodeomiècadutalaspallina.
Pippo Baudo che salva il suicida
Vorrei che tutti riconoscessimo che Pippo è stato uno dei migliori presentatori della storia del Festival, se non addirittura il migliore (sorry, Mike). E nel 1995 ha dimostrato tutto il suo valore quando salvò un uomo che voleva farla finta buttandosi dalla balconata di Sanremo (“Vieni qui, dammi un bacio”). Quel poveretto di Fazio lo scorso anno ha cercato di organizzare una roba simile, ma non infierisco perché su di lui ha già infierito la vita. Per Baudo invece spero presto in una poltrona da Senatore a Vita.
Brian Molko dei Placebo che spacca la chitarra sul palco
Spiace dirlo, ma il Sanremo (2001) di Raffaella Carrà con l’orrenda regia di Sergio Iapino è stato tutt’altro che indimenticabile. Uno dei momenti che però rimarrà impresso nella memoria di tutti noi è l’esibizione dei Placebo. Che già uno dice: che minchia c’entrano i Placebo con Sanremo? Einfatti al termine della loro performance succede il dramma: Brian Molko (da non confondere con Asia Argento) decide di spaccare la chitarra contro un amplificatore posizionato sul palco. Apriti cielo. I signori per nulla ingessati della platea hanno iniziato a fischiare come se qualcuno avesse appena pisciato sul tricolore.
Le liti al Dopo Festival
Anche se ormai non esiste più, il Dopo Festival ci ha spesso regalato momenti indimenticabili, soprattutto quando ha portato allo scontro le primedonne della Kermesse (uomini o donne che fossero). Tutti ricordano ancora un epico scambio al vetriolo tra Rettore e Marcella Bella che vale la pena rivivere nelle immagini d’archivio risalenti al 1986 (anche se non sono sicuro si trattasse di Dopo Festival).
Nel 2008 Toto Cutugno si rende protagonista di uno scontro verbale (durante il quale poco ci manca che alzi le mani su Mario Luzzato Fegiz) perché non gli va giù qualche critica di troppo arrivata dai giornalisti. (A condurre questo Dopo Festival da manuale della televisione ci sono Elio e le Storie Tese).
Anna Oxa in lacrime
È il Sanremo 2006, quello in cui la Oxa si presenta sul palco facendo il cosplay di Samara di The Ring. La sua canzone, Processo a me stessa, è, per usare un eufemismo, un capolavoro travestito da merda un po’ complicata. E infatti il pubblico non la capisce e la giuria la elimina. Lei scoppia a piangere sul palco abbracciando Panariello, anche se ancora dobbiamo capire se l’abbia fatto per il verdetto della gara o se a causa delle imitazioni del comico toscano.
Il capezzolo di Ilary Blasi
Di capezzoli al vento ne abbiamo già parlato abbondantemente grazie alla recente scapezzolata di Veronica Maya (ricordando anche quella di Patsy Kentsy proprio a Sanremo), ma nel 2006 fu un’altra tetta a far scalpore al Teatro Ariston: quella di Ilary Blasi. E ora su Youtube è pieno di video dell’evento i cui commenti farebbero rabbrividire anche il peggior cretino. Così come solo un cretino avrebbe potuto pensare che dal quel vestito non sarebbe uscito tutto.
La taranta di Bianca Guacciero
Uno dei momenti più trash della storia recente è senza dubbio la taranta di Bianca Guaccero, una performance che urla WTF ad ogni sequenza: l’intro, i piedi scalzi, lei che balla come un’assatanata. Andrebbe tutto bene se fosse la festa patronale di Cesano Boscone, ma suvvia: siamo a Sanremo!
La performance delle Lollipop
Unica deroga che mi sono concesso alla regola da me stesso stabilita di non includere performance in questa lista è per le Lollipop. Non penso che in tutta la storia della Kermesse ci sia stato momento altrettanto imbarazzante dal punto di vista musicale. Talmente imbarazzante da riuscire a fare il giro e rendere Batte forte un classico della musica italiana. (Magari sto un tantino esagerando, ma come ormai sapete mi piace esagerare).
L’intervista in inglese di Elisabetta Canalis
Il 2011 verrà ricordato come quell’anno in cui Elisabetta Canalis (al fianco di Gianni Morandi) si era convinta di saper parlare l’inglese. Talmente convinta da fare lei da traduttrice durante l’intervista a Robert De Niro. Risultato: Olga Fernando tenta il sucidio.
Il post è terminato, ma mi offre l’occasione per ringraziare nuovamente la Rai per la scelta estremamente saggia di rimuovere tutti i video in alta qualità dei suoi programma da Youtube.