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Alcuni autori parlano addirittura del "mangiare emozionale": si tratta di ciò che succede quando associamo il mangiare con la possibilità di superare dei problemi, solitamente di tipo affettivo. In questi casi il cibo si trasforma in un rifugio perdendo la sua funzione principale: sopravvivere. Quando si forma un'associazione simile si possono originare dei problemi molto gravi come ad esempio l'anoressia o la bulimia.
Tutte le associazioni che si formano tra la mente e l'alimentazione sono da sempre oggetto di studio dei ricercatori. Conoscere meglio il punto di vista psicologico dell'alimentazione può aiutare a diagnosticare in tempo i problemi e correggere comportamenti che possono portare a problemi di salute sul lungo termine.
Durante questo tipo di ricerche sono numerose le trappole mentali scoperte, la maggior parte di queste sono state pubblicate sulla rivista Flavour in un articolo dal titolo: "Fino a che punto la nostra mente usa piccoli trucchi per fare in modo che il cibo abbia un sapore diverso".
La ricerca riporta molti dati interessanti, sembra infatti che il sapore non dipenda solo dal cibo in sé, ma anche da tutto ciò che c'è intorno: i piatti, i bicchieri, le posate, la tavola, la disposizione del cibo nel piatto e tanto altro. Tutti questi fattori non influiscono solo sul gusto percepito, ma anche sul modo in cui si mangia.
Gli autori, nonostante dicano che il colore non rappresenti l'aspetto più importante da considerare, hanno notato che solo il fatto di presentare il cibo su piatti rossi comporta una diminuzione della quantità di cibo ingerita. Nonostante sembri assurdo questa trappola mentale viene già utilizzata in alcuni ospedali inglesi dove i vassoi destinati ai pazienti che hanno necessità di mangiare meno vengono chiamati "The red tray system".
Altre osservazioni interessanti sono state ad esempio il diverso modo con cui viene percepito il sapore dello yoghurt in funzione del cucchiaino utilizzato. Mangiare uno yoghurt usando un cucchiaino di plastica leggera porta a percepire il prodotto come più denso e caro. Il tipo di posata utilizzato per servire il cibo infatti è causa diverse percezioni anche in altri casi. Ad esempio i cibi serviti con il coltello risultano maggiormente salati rispetto agli stessi cibi mangiati con cucchiai, forchette e addirittura stuzzicadenti.
È chiaro quindi che, trattandosi si una delle attività compiute più frequentemente durante la giornata, mangiare comporti stimoli emozionali molto forti e che il cervello finisca ad avere un ruolo particolarmente importante. Scoprire quali sono le trappole mentali che entrano in gioco potrà servire ad esempio per ideare nuove diete maggiormente salutari sia sfruttando direttamente questi trucchi sia impedendo che il cervello cadendo in trappola possa variare alcuni fattori sensoriali finendo per farci mangiare in modo scorretto.
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