Stop Violence against women - Amnesty International
Chi fa male ad una donna è una persona abietta, meschina, “piccola”, sadica, una pallida immagine di sè stesso, la fotocopia sbiadita di chi ha finito le parole ed è capace solo di esprimersi dietro la violenza. Piccolo viaggio dentro ad un mondo femminile che urla nel buio: oggi voglio dare pieno spazio a persone che a volte la voce non riescono a tirarla fuori, strozzata dalla paura e dagli orrori che hanno subito. Buona lettura.
Nonostante il progresso, la sensibilizzazione di istituti come Amnesty International, la volontà di estirpare qeusta piaga, nonostante tutto ciò, la violenza sulle donne è ancora una tragica realtà.
Alcuni uomini non lo fanno volontariamente: la droga e l’alcool gli mutano la personalità mettendo a nudo i loro più biechi istinti, trasformandoli in pazzi violenti ed irascibili che non si fanno scrupoli di colpire la propria compagna.
La donna, per indole (è stato dimostrato anche dalle donne dei boss mafiosi) difende il proprio uomo (e con lui il proprio amore) fino allo spasimo, senza riserve, volendo credere che queste persone in realtà le amino.
Chi pratica però queste atrocità su creature soffici ed indifese però, perde ogni diritto di amare. Perde ogni prelazione e ogni possibilità di poter dir la propria sulla vita della consorte. Quando la comunicazione crolla e si passa alla fisicità le uniche cose che rimangono sono il dolore, l’orrore di quei momenti, la voglia di rimuovere (a volte si arriva al trauma psicologico e all’impossibilità di ricordare).
Le persone che impongono il proprio volere ai propri partner mettono una benda sui loro occhi, sradicando in loro la possibilità di contribuire alla creazione di un “noi” e rafforzando l’idea (deviata) di un “io” egoistico e perfido.
É togliere la capacità di sognare, di avere un’idea, un’opinione: è l’affermazione della forza bruta e cruda, senza se e senza ma.
Un buio che inghiotte la voglia di vivere, le risate scanzonate, le domeniche passate a fare i picnic in collina, gli arcobaleni tracciati con le dita su cieli limpidi, le risate, i progetti di un futuro insieme e i baci rubati dietro ai vicoli: la violenza porta via tutto questo con uno squarcio irrequieto, violento, rapido, profondo ed inquietante.
Un vortice che risucchia tutto l’amore che c’era e lascia uno spettacolo desolante, fatto di silenzi e ombre scure che si dissolvono solamente quando la donna ha il coraggio di rivolgersi alle associazioni contro la violenza sulle donne.
Nel carcere esiste un braccio di sicurezza per alcuni tipi di carcerati: viene riservato a pedofili, poliziotti e a chi ha praticato violenza sulle donne. Anche i detenuti ritengono queste cose altamente deplorevoli e, come si diceva tempo fa, “si sa come entrano queste persone ma non su come escono”. A volte anche in un sacco nero.
Nel 2010 è inammissibile che esistano ancora queste cose orribili che portano via la voglia di vivere e la spensieratezza di tante ragazze, rendendole ombre di sè stesse. É ora di dire basta, di voltare pagina, di mettere un freno a queste angherie e di tutelare il genere femminile, la cosa più preziosa che ci è stata donata.
Squarciamo questo buio, entriamo con le torce e i fari, smascheriamo questi individui putridi che si sentono forti ad accanirsi su chi non può difendersi e dire la sua. Rompiamo il silenzio, utilizziamo il web, spargiamo la voce: l’urlo di tanti è più forte delle grida del singolo.
Per chi vuole uscire dal buio, per chi sente di aver bisogno di una mano, per chi vuole cambiare la propria situazione: ecco una serie di link utili.
http://www.nondasola.it/ – http://www.controlaviolenza.it/ – http://www.donneinsieme.org/
http://www.controviolenzadonne.org/html/centri_antiviolenza.html
http://www.centriantiviolenza.eu/ – http://www.aiutodonna.it/
Marco
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