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Le varici e il ruolo della linfa

Da Euplio
Le varici  e il ruolo della linfa

Le varici e il ruolo della linfa

Le varici

Una delle cause che porta alla formazione delle varici è senza alcun dubbio una insufficienza della circolazione linfatica, che se trascurata, porterà ad un accumulo di liquidi interstiziali con conseguente “edema” e quindi ad uno dei sintomi più evidenti che caratterizzano la patologia delle vene varicose, cioè il gonfiore.

E’ logico che quando il gonfiore alle gambe è presente sicuramente iniziano a comparire i capillari (teleangectasie), che, sono il campanello d’allarme di una circolazione venosa insufficiente con una conseguente formazione di varici.

In questo articolo ti parlerò della linfa e ti svelerò il perchè sia importantissimo intervenire con il “drenaggio linfatico manuale” per cercare di ridurre i danni che l’accumulo dei liquidi interstiziali può provocare su una circolazione venosa delle gambe che è già insufficiente.

Ruolo dell linfa

La linfa

La parola “linfa” deriva dal latino lympha (acqua), che ne definisce l’aspetto acquoso, pur non essendo propriamente simile all’acqua di fonte.

La linfa in realtà ha un leggero colore giallastro pur contenendo il 90% di acqua. Talvolta può presentare un colore leggermente arrossato, se accidentalmente contiene un po’ di sangue, a causa di una ferita o di un massaggio riattivate che abbia prodotto la rottura di qualche capillare sanguigno.

La linfa proveniente dai vasi linfatici dell’intestino quando e carica di particelle di grasso (chilomicroni) in seguito all’assunzione di cibo, assume un aspetto biancastro lattiginoso.

Una persona viene definita che ha un temperamento linfatico, quando, tra le sue caratteristiche morfologiche, egli reagisce o si muove in modo lento, pigro o flemmatico.

Analogamente a questo tipo di morfologico di individuo,  la massa liquida che costituisce la linfa circola lentamente all’interno dei vasi linfatici, 5 o 6 volte più lentamente del sangue, circostanza che non bisogna mai dimenticare quando si praticano le manipolazioni delle drenaggio linfatico manuale.

Infatti queste debbono essere praticate a un ritmo più lento di quello usato per il normale massaggio. La lentezza della circolazione linfatica dipende dalla struttura stessa del sistema linfatico che comprende numerosi filtri, che sono i linfonodi, e valvole oltre ai  linfangioni che hanno bisogno di un certo intervallo di tempo per riempirsi.

In condizioni normali, per esempio, la linfa che si forma in un piede impiega circa 10 minuti per arrivare al Terminus, che la confluenza finale con il sistema venoso.

Nel massaggio linfatico manuale, il fatto che un operatore inesperto lavori più in fretta non significa fare drenare maggiormente, infatti bisogna rispettare il ritmo della circolazione linfatica e questo si acquisisce fondamentalmente con la pratica.

Essere capaci di rispettare il ritmo della circolazione linfatica e uno degli aspetti più difficili da acquisire per il principiante del drenaggio linfatico manuale, soprattutto se costui pratica normali massaggi estetici.

Il carico linfatico

La linfa si compone di tutto una serie di elementi che, nell’insieme, formano il cosiddetto “carico linfatico”.

Si tratta essenzialmente di:

  • massa liquida
  • proteine
  • grassi
  • resti di cellule morte
  • cellule

Ma vediamo in modo più dettagliato ognuno di questi componenti:

La massa liquida

La massa liquida è formata da acqua ed elettroliti ed è quel liquido che non è stato riassorbito dalle terminazioni venose dei capillari sanguigni.

In condizioni normali circa il 10% del liquido che transita nelle terminazioni dei capillari sanguigni esce dallo spazio interstiziale dei tessuti per via linfatica.

Le proteine

Le proteine provengono dal plasma sanguigno (flusso circolatorio) e raggiungono lo spazio interstiziale. La linfa ha una concentrazione proteica del 3-4%. Grazie alle vie linfatiche, le proteine plasmatiche che sono finite nello spazio interstiziale e non sono state utilizzate dalle cellule dei tessuti possono ritornare nel flusso sanguigno.

Per tale motivo gli edemi (ritenzione di liquido nello spazio interstiziale) la cui causa sia un cattivo drenaggio delle vie linfatiche (edemi linfostatici o linfedemi) sono detti “iperproteici”, cioè ricchi di proteine, e danno luogo ad una serie di complicazioni, a differenza degli edemi che hanno altre cause (edemi linfodinamici) che sono detti “ipoproteici” cioè poveri di proteine.

Una delle funzioni fondamentali del sistema linfatico è dunque quella di rendere alla circolazione sanguigna le proteine plasmatiche che non siano state utilizzate dalle cellule dei tessuti.

I grassi

I grassi sono evidenti nella circolazione linfatica intestinale. I chilomicroni sono lipoproteine costituite da trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo. Si formano nella mucosa intestinale e vengono in un secondo tempo immersi nel sistema linfatico dove danno origine al “chilo”, un liquido denso e biancastro

I resti di cellule morte

Nel “carico linfatico” vengono trovati anche resti di cellule morte, di batteri (in caso di infezioni), di cellule maligne (in caso di cancro) e particelle inerti che hanno raggiunto lo spazio interstiziale dei tessuti.

Le cellule

Inoltre nella linfa troviamo alcuni tipi di cellule, presenti anche nel flusso sanguigno, soprattutto linfociti, qualche globulo rosso, granulociti, monociti, ecc…

Tutte queste componenti della linfa prima si trovavano nei tessuti e facevano parte del liquido interstiziale, il liquido che esiste fra una cellula e l’altra, e che costituisce la “prelinfa”, che, quando penetra all’interno dei vasi linfatici, prende il nome di linfa.

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È importante che tu sappia che il sistema linfatico serve come via di eliminazione aggiuntiva, in particolare per quelle sostanze o prodotti che non possono allontanarsi per via sanguigna (circolazione venosa).

Grazie alla sua grande capacità di adattamento, la circolazione linfatica, fa anche da sistema di sicurezza evitando che nei tessuti si possono accumulare liquido o residui.

Questo complesso sistema di vie linfatiche che fanno entrare e uscire il liquido tra i capillari sanguigni e lo spazio interstiziale che li circonda, può alterarsi, provocando situazioni di accumulo di liquidi nei tessuti che portano a “edema”.

 

Il drenaggio linfatico manuale (DML), capisci benissimo, svolge un ruolo decisivo, dato che aumenta la capacità di trasporto, cioè il drenaggio di liquido dai tessuti, soprattutto quando il problema è di natura linfatica.

Pertanto il DML costituisce il pilastro fondamentale nel trattamento dei “linfedemi” o degli “edemi “ di origine linfatica ed oltre a migliorare la circolazione linfatica costituisce uno dei capisaldi fondamentali nella prenzione e nella cura delle varici.

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