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Léa

Creato il 21 marzo 2013 da Dragor

 

 

Léa

 

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   TUTTI SANNO che non è facile essere un animale domestico in Africa. Purtroppo la pet culture non è radicata come nell’Europa del Nord, cosi’ cani e gatti importati dagli ‘zungu sono spesso vittime dell’incomprensione locale. Ne consegue che il carattere cambia. Hanno paura, considerano la mano dell’uomo come una fonte di sofferenze e se gli allunghi una carezza ti mordono credendo che tu voglia picchiarli. Una volta, in Europa, uno Yorkshire mi ha quasi staccato la mano. Spiegazione? Aveva passato 3 mesi in Congo Brazzaville. Quanto ai gatti, non puoi nemmeno accarezzarli perché non si fanno toccare. Sono inselvatichiti. Come ti vedono, scappano a gambe levate.

   ECCO PERCHE' Léa mi ha sorpreso. E’ piovuta dal nulla nel giardino della casa che ho affittato a Rohero II, Bujumbura, e mi ha subito accordato la sua fiducia. Mentre facevo colazione sulla veranda, mi è saltata sulle ginocchia e mi ha salutato alla maniera deti gatti, toccando il mio naso con il suo, guardandomi con gli occhi più dolci che si possano immaginare e accompagnando il tutto con struggenti miagolii. Poi si è acciambellata sulle mie ginocchia come se quello fosse sempre stato il suo posto e si è addormentata facendo le fusa.

   VEDENDOLA COSI' FIDUCIOSA, ho pensato che doveva appartenere a una famiglia di ‘zungu, ma nel quartiere non c’è nemmeno l’ombra di ‘zungu e fra gli indigeni nessuno la conosce. Forse una famiglia l’ha abbandonata prima di partire, come in Europa si abbandonano gli animali quando comincia la stagione delle vacanze. Deve averla abbandonata da poco tempo, perché sembra ben nutrita. In ogni caso è diventata la mia gatta, anche se con ogni probabilità mi considera il suo umano perché com’è noto i gatti non hanno padroni.

   COME Léo (il mio gatto europeo che attualmente se la spassa a Parigi con mia figlia) è discreto e per domandare le carezze mi tocca con la zampa per attirare la mia attenzione, cosi’ Léa esubera d’amore e approfitta di ogni occasione per coprirmi di baci che ricambio di cuore. Oh, Léa, sono tuo per la vita.

Dragor


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