Le due stelle di Miami trascinano gli Heat all’11° successo esterno consecutivo segnando 69 punti in due. I Celtics superano Minnesota solo in volata. Vittorie casalinghe anche per Denver, Orlando e Utah
I Celtics, sempre senza Garnett, soffrono fino alla fine contro Minnesota, che gioca una gran partita ma non ha la lucidità per vincerla. Show di Dwyane Wade e LeBron James in casa di Charlotte, per l’undicesima vittoria esterna consecutiva di Miami. Orlando sommerge di triple Golden State, ‘Melo dice 33 per la sua Denver contro Houston, Utah si impone di misura su Detroit.
- Paul Pierce, 23 punti contro Minnesota
Boston Celtics-Minnesota Timberwolves 96-93
Senza Kevin Garnett a battagliare contro Kevin Love, il giovane virgulto dei Timberwolves ha potuto spadroneggiare a rimbalzo. Addirittura 24 per lui, che però ha faticato a trovare spazi al tiro
(3/8 da due, 0/3 da tre), ma per la 21esima partita consecutiva ha catturato rimbalzi in doppia cifra. La partita, però, non è tutta qui, nella tenacia combinata alla mira scarsa di Love. C’è Paul Pierce, autore di 15 punti nel solo terzo quarto, per tenere in piedi i suoi in difficoltà (70-73 al 36′), ma soprattutto c’è un finale palpitante. Rondo punisce Minnesota con 4 punti importantissimi (quelli del sorpasso, 90-89, e quelli del +3, 94-91 a 44 secondi dal termine), con Ridnour che gli lascia metri abbondanti, scommettendo sulla sua scarsa capacità dalla media distanza. Beasley, leader offensivo degli ospiti, fa mostra del suo talento segnando gli ultimi 6 punti dei suoi con una souplesse disarmante (94-93 a 31 secondi dalla sirena), e sul possesso successivo l’errore di Rondo regala un’opportunità per vincere agli avversari. Love, nella foga, chiama subito time-out appena conquista il rimbalzo, e vede un attimo dopo Wesley Johnson completamente solo nell’altra metà campo, facilmente raggiungibile per mandarlo a segnare i punti della possibile vittoria. Dopo la sospensione, comunque, Minnesota gioca un eccellente back-door per Ridnour sulla rimessa, ma il playmaker commette infrazione di passi prima di subire, tra l’altro, una clamorosa stoppata da Ray Allen. Robinson subisce il fallo sistematico e dalla lunetta fa +3, allo scadere Beasley non trova l’equilibrio per segnare la tripla del pareggio.
Boston: Pierce 23 (7/12, 1/4, 6/8 tl), Allen 20, Davis 17, Wafer 10. Rimbalzi: Pierce e Wafer 6. Assist: Rondo 16.
Minnesota: Beasley 19 (8/14, 1/3), Webster 15, Milicic 14, Ridnour 13, Love 12. Rimbalzi: Love 24. Assist: Ridnour 5.
- LeBron James schiaccia contro Charlotte
Charlotte Bobcats-Miami Heat 82-96
I Bobcats non erano certo in forma (fuori Gerald Wallace per un problema a una caviglia, fuori Nazr Mohammed infortunato al ginocchio, e fuori anche DeSagana Diop, out per la stagione per la rottura di un tendine d’Achille). Con i solo Kwame Brown schierabile da centro, e un Tyrus Thomas da 4/14, giocarsela contro Miami era praticamente una missione impossibile. Wade e James l’hanno messa al tappeto praticamente da soli: 18 punti per D-Wade prima dell’intervallo, 26 per LBJ nella seconda metà di gara, quando Miami scappa via definitivamente (31-16 nel terzo quarto, chiuso avanti 78-59 dagli Heat). Per i ragazzi di Spoelstra (27-9), si tratta della vittoria numero 18 nelle ultime 19 gare, l’undicesima consecutiva fuori casa.
Charlotte: Jackson 22 (6/10, 1/5, 7/8 tl), Augustin 16, Thomas 8. Rimbalzi: Brown e McGuire 7. Assist: Jackson e Diaw 5.
Miami: James 38 (13/22, 2/4, 6/6 tl), Wade 31, Bosh 11. Rimbalzi: Wade e Anthony 11. Assist: James 5.
- Carmelo Anthony, 33 punti ai Rockets
Denver Nuggets-Houston Rockets 113-106
Ottavo trentello stagionale per Carmelo Anthony, che guida Denver alla quarta vittoria consecutiva. La chiave del match? Il 34/40 ai liberi dei padroni di casa, contro il 15/21 dei Rockets. “Non abbiamo lavorato abbastanza bene per evitare di mandarli in lunetta. Dovevamo difendere meglio senza essere troppo fallosi”, commenta lo specialista difensivo di Houston, Shane Battier. Houston, comunque, ha avuto anche il suo momento nella gara, con gli 8 punti consecutivi di Chase Budinger a siglare il +9 ospite (35-44 a 5’11 dall’intervallo), ma Denver arriva all’intervallo in parità a quota 52, grazie anche a 8 punti di Anthony. La gara rimane a lungo in equilibrio e Houston vi rimane aggrappata fino ai 4 punti consecutivi di Scola (98-95 a 4’31 dalla fine), poi Nene, con 5 punti in 50 secondi, porta i suoi a +10 (107-97) quando mancano 2’21 alla fine. Troppo poco per Houston per tentare la rimonta.
Denver: Anthony 33 (10/25, 13/14 tl), Nene 16, Afflalo 15, Billups 13, Lawson 12, Martin 11. Rimbalzi: Anthony e Nene 11. Assist: Anthony 5.
Houston: Scola 24 (10/19, 4/4 tl), Lowry 21, Budinger 13, Lee 12, Miller 10. Rimbalzi: Miller 11. Assist: Miller e Brooks 5.
Orlando Magic-Golden State Warriors 110-90
Con la tripla doppia di Turkoglu (anche 14 rimbalzi nella sua partita) e una seconda metà di gara offensivamente spaventosa (66 punti segnati, contro appena 37), gli Orlando Magic mettono a segno la sesta vittoria consecutiva. Dwight Howard banchetta in area contro un’avversaria priva di giocatori importanti come David Lee e Andris Biedrins, e Golden State riesce comunque a resistere per due quarti, chiudendo addirittura avanti 53-44 all’intervallo, con 12 punti di Dorell Wright. Gli ospiti, però, non sapeva cosa li aspettava: i Magic, infatti, mettono a segno ben 12 delle 15 triple segnate nella gara (su 32 tentativi). Una cifra che non ha lasciato scampo ai Warriors di Keith Smart: “Purtroppo dovevamo sempre aiutare su Howard, non avendo nessuno in grado di marcarlo uno contro uno”. Da qui, i metri a disposizione dei tiratori per fare male.
Orlando: Howard 22 (7/8, 0/1, 8/12 tl), Richardson 20, Redick e Anderson 13, Nelson e Arenas 11, Turkoglu e Bass 10. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Turkoglu 10.
Golden State: Ellis 20 (7/14, 1/5, 3/3 tl), D. Wright 17, Curry 15. Rimbalzi: Ellis 7. Assist: Curry 5.
Utah Jazz-Detroit Pistons 102-97
Con un Tracy McGrady a un solo rimbalzo dalla tripla doppia, i Detroit Pistons sono andati molto vicini a espugnare il campo dei Jazz, che non perdono contro quelli della Motown dal 23 marzo del 2005 (11 vittorie consecutive negli scontri diretti). In una gara estremamente equilibrata (15 volte il punteggio è stato in parità, per 11 volte le squadre si sono avvicendate al comando) a fare la differenza sono stati due tiri, in particolare. Quello di Raja Bell, che a 50.7 secondi dalla fine rompe la parità e fa +3 per i padroni di casa (98-95), e quello di McGrady, che si prende anche l’ultima responsabilità con 8 secondi sul cronometro, sul 100-97 pro Jazz. La sua tripla, però, si spegne sul ferro, e con lei anche le speranze di Detroit di portare a casa il risultato.
Utah: Williams 22 (3/6, 1/4, 13/13 tl), Jefferson 16, Kirilenko e Millsap 15, Miles 12, Bell 11. Rimbalzi: Millsap 10. Assist: Williams 10.
Detroit: Prince 26 (10/15, 1/4, 3/4 tl), Hamilton 15, Gordon 14, Villanueva e McGrady 11. Rimbalzi: McGrady 9. Assist: McGrady 11.