Lega di governo, di lotta e...di insulto

Creato il 06 marzo 2012 da Alessandro @AleTrasforini

In un Paese dalle mille contraddizioni, si è visto per molto tempo amministrare un Partito che, da Statuto, vuole disfare lo Stato italiano per dare piena vita ad un'entità dalle sconosciute forme chiamata "Padania"; si sono succeduti Ministri leghisti agli Interni, alle Riforme ed al presuntoFederalismo Municipale.  Si sono viste buffonate clamorose, come l'inaugurazione di tre Ministeri distaccati o decentrati, collocati dentro uffici nei quali mancavano anche le linee telefoniche. Si sono pronunciate frasi degne di Ministri della Repubblica, con le quali il fondatore del Partito più popolare e federalista d'Italia voleva consigliare a signore patriottiche di utilizzare la bandiera tricolore per pulirsi il fondoschiena.  Si sono visti parlamentari complici ed ottimamente addestrati, che sono stati coinvolti a 361° nella distruzione del Paese operata dall'ultimo Governo B. E' stato più volte paventato, inoltre, il raggiungimento di un obiettivo sacro con parole stupendamente poetiche: "Ci dobbiamo impegnare e accendere il fuoco del federalismo sull’intero territorio, attraverso grandi manifestazioni popolari, ma anche attraverso manifestazioni in ogni comune della Padania. Fuochi che si devono accendere in tutta la Padania a richiamare il patto fondante della nostra libertà che è il federalismo." Gli unici fuochi veramente accesi sono stati, ad oggi, quelli di un Paese che sta tutt'ora bruciando vivo...assieme all'immensa quota di capitale umano e sociale che lo compone.  Nessun miracolo federalista è stato compiuto, nessuna panacea rivoluzionaria è stata trovata.  A questo "partito" va attribuito il (de)merito di aver portato straordinarie individualità al Parlamento Europeo, quali ad esempio lo stesso Mario Borghezio.  Sono stati accesi fuochi per salvare gli agricoltori e le quote latte, con fondi che si è detto siano stati sottratti ai malati oncologici. Per informazioni guardare alla pagina seguente:  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/26/soldi-per-le-quote-latte-tolti.html E' bene non dimenticarsi mai di queste stupende gesta, di questa meravigliosa gente.  Per un Paese normale, avere individualità così in Parlamento potrebbe essere oggetto di profonda e necessaria riflessione. Nel tempo avanzato, a Governo B. terminato, è giunto il momento di ritornare all'opposizione per riconquistare una verginità perduta...dopo aver ovviamente contribuito ad infierire poderose fucilate al Paese Italia.  Al Partito di Governo si è sostituito un Partito di Lotta, nel quale un leader carismatico ma al tramonto tornava ad indossare bianche canottiere per ritrovare un'indole popolare precipitata e frantumata. Fra cerchi e poligoni magici, sono ricomparsi come funghi meravigliosi insulti ed offese alle pubbliche Istituzioni ed a coloro che, volente o nolente, provano a raddrizzare la barra di un Paese allo stremo.  A chi sono attribuibili le colpe per un debito pubblico aumentato di 16 punti percentuali in poco meno di tre anni? A chi sono attribuibili le mancate lotte a tutela del territorio con una meravigliosa pianificazione energetica che aveva avvallato senza condizione alcuna un repentino ritorno all'energia nucleare?  A chi sono attribuibili i tantissimi tira e molla nei confronti delle politiche atte a salvaguardare i semi buoni provenienti dall'Italia meridionale? A chi sono attribuibili le colossali buffonate promosse negli anni formidabili passati al Governo di un Paese trasformato nell'ombra di sè stesso? Ne sono state fatte talmente tante che è impossibile ricordarle con esattezza...Accanto agli atti, ovviamente, non potevano mancare parole di fuoco: offese a zingari, stranieri e quant'altro diestraibile dal cilindro delle varietà.  Non sono mancati figli di leader politici avviati verso una meravigliosa carriera politica, dopo aver raschiato il tagliando per un'insperata maturità a furor di bocciature pluri-ripetute. Le citazioni sul meraviglioso popolo padano non si sprecano, soprattutto nei manifesti di propaganda politico-elettorale:  "Quando un popolo come quello padano cammina, piega la Storia." Si potrebbe anche scrivere, a maggior ragione, che "quando un partito come la Lega si muove, riesce a distruggere un intero Paese." Riesce a farlo anche in pochissimo tempo, a maggior ragione di ciò che è sotto gli occhi di tutti.  C'è un Partito che odia il Sud e, contemporaneamente, un altro Partito che regala salvifici paracadute ai Cosentino di turno implicati per mafia. C'è un Partito che promuove congressi e partecipazione popolare distruggendo ed isolando, contemporaneamente, quanti cercano di incrinare la distruttiva leadership promossa dal leggendario capitano in canottiera. C'è un Partito che prevede test in dialetto per tutti, quasi come fosse l'esclusiva padronanza linguistica a determinare la validità di un qualsivoglia professionista.  Padani paragonati agli Indiani d'America, massacrati nello sterminato continente americano giusto qualche secolo fa.  La morale, comunque, sembra essere una sola: parlare di certi Partiti è un pò come sparare sull'ambulanza, specialmente quando si ricerca una verginità impossibile da riacquistare.  Esistono Padri fondatori che, in quel glorioso 15 settembre del 1996, proclamarono l'indipendenza della Padania attraverso una splendida dichiarazione di Indipendenza. Accanto alla Lega di lotta e di Governo rimane, immutabile ed immutata, la Lega "d'insulto": rimane lì, imperterrita, a sparare raffiche di offese contro chiunque.  Offende il tricolore, offende l'inno italiano, offende le Istituzioni ad ogni livello, offende stranieri e zingari, colpendo dove può: sullo sfondo, imperterrito, il leggendario capitano in canottiera.  In un momento dove uno fra i pochissimi giovani a star bene è il talentuosissimo figlio fiondato in Consiglio Regionale, forse senza che neppure lui lo sappia, non la smette più di insultare chiunque. Le ultime sentenze sparate vanno contro il Presidente del Consiglio Mario Monti: "Rischia la vita, il Nord lo farà fuori. Stanno riempiendo il Nord [...] di mafiosi in soggiorno obbligatorio, prima o poi qualcuno si decide a impiccarli sulla pubblica piazza. Hanno mandato a Padova il figlio di un mafioso siciliano; come i miei figli sono leghisti, i figli dei mafiosi... Il Governo Monti [...] è antifederalista, dà retta solo alle banche e all'Europa."  (Fonte: www.ansa.it) Pur rimanendo nello stato di cose appartenenti ad una persona in evidente bisogno di cure ed aiuti psicologici, è necessario non dimenticarsi che si tratta di un ex-Ministro della Repubblica.  Dove era questa voce ribelle quando Ruby veniva dichiarata nipote di Mubarak?  Dove stava questo capitano in canottiera quando il debito pubblico schizzava alle stelle?  Dove era questo vispo padano quando le piccole-medie imprese del Nord serravano (e serrano ancora, nds) i battenti, l'una dopo l'altra? Dove stava questa voce popolare in questi momenti?  Il tenore ed il tono delle dichiarazioni fatte, ma poi (guarda caso) puntualmente smentite, è così ridicolo da commentarsi ottimamente da solo. Pur rimanendo lontani dal fare un salvifico bagno nei provvedimenti del Governo Monti, è opportuno riflettere per non dimenticare mai lo straordinario contributo distruttivo apportato dai verdani al sistema-Italia. Sullo sfondo, invece, rimangono leader ben contenti di amministrare il bene pubblico dalle poltrone romane:  "Noi marcerem verso Roma ladrona perché chi va a Roma prende la poltrona."  (Fonte: Inno Verdano, Caparezza)  Tutto ciò, ovviamente, va scritto per non dimenticare.  La speranza è solo che, nelle prossime politiche, l'Italia sensibile al voto verdano dimostri di aver oltrepassato queste allucinanti buffonate. 
p.s.: quanto scritto non corrisponde a verità ed è frutto di una mente palesemente malata e distorta. 


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