Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà Il mare,finalmente, smetterà di essere un film in bianco e nero visto alla tv...
ma quali sono le donne, le cortesie e le audaci imprese che hanno caratterizzato la STORIA DEL COSTUME DA BAGNO?
Marilyn Monroe
Bette Davis
Elizabeth Taylor
Grace Kelly
Rita Hayworth
Percorrendo il tempo all’indietro per conoscere come è nato il costume da bagno, non possiamo tralasciare la mitica figura di Maria Carolina di Berry, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone, considerata la prima bagnante della storia.
Fu lei la prima donna a indossare, agli inizi dell’Ottocento, un vestito “studiato” apposta per entrare in acqua: portava un abito di lana pesante, cappello, ombrello, guanti, calze e scarpe di vernice. Fu un comportamento scandaloso per i suoi tempi, alle dameera concesso solo ed esclusivamente staresul bagnasciuga Si dovette attendere il 1870 perché la moda contemplasse l’idea che anche per le donne fosse possibile fare un bagno in pubblico, ovviamente vestite, indossando strati di gonne lunghe fino ai piedi e con i capelli ben raccolti in una cuffia. Già nel 1910 i costumi da bagno iniziano ad essere molto curati, ma è negli anni Venti che avvengonoimportanti trasformazioni, grazie anche al sarto parigino Poiret.
E' del 1939 il primo vero DUE PEZZI, castissimo, lanciato dalla Casa Jantzen, che lasciava coperto l’ombelico.
In realtà il “due pezzi” non era una novità. Comparso nei primi secoli dopo Cristo, il due pezzi non serviva per nuotare, perché all’epoca lo si faceva nudi, né serviva per prendere il sole in spiaggia, pratica diventata usuale solo secoli dopo. A quanto mostrano i famosi mosaici di Piazza Armerina, il due pezzi serviva soprattutto per l’atletica, la danza e nelle scuole di ginnastica.
Ad ogni modo, per la concezione moderna di tale indumento bisogna aspettare il 1946 quando, lo stilista Louis Réard presentòun modello che era l’antesignano, il prototipo di ciò che conosciamo noi oggi: un due pezzi molto succinto che lasciava scoperto l’ombelico. Proprio quell’anno, gli Stati Uniti avevano fatto esplodere nel Pacifico alcuni ordigni nucleari su di un atollo chiamato Bikini (situato nelle isole Marshall). Questo evento fece tanto scalpore quanto l’introduzione del nuovo costume, gli stilisti ribattezzarono l’ormai celebre capo d’abbigliamento con lo stesso nome dell’atollo.
Negli anni Cinquanta si cominciò ad usare il nylon per i costumi da bagno: i primi tessuti in Lastex sono del 1952.
Negli anni Sessanta il costume a due pezzi risulta ormai accettato,
anzi nasce ogni anno una tendenza diversa, per forme, accessori e fantasie.
Dalla metà degli anni Sessanta in poi
le donne sembrano cercare di mostrarsi ancora più svestite.
Il MONOKINIdiventa parola d’ordine.
Lo sconvolgimento dei costumi sociali avvenuto con le rivolte del ‘68,
rese il processo molto più veloce fino alla sua ultima variazione possibile,
nudità integrale a parte: il TANGA.
Che valore hanno le nudità ostentate, soprattutto quando, in estate, con il caldo, rappresentano l'inevitabile? "La gente non si accorge se è estate o inverno quando è felice." Anton Čechov, Tre sorelle, 1900
Renzo Camplone