Photo credit: Maurizio Lupi / Foter / CC BY
La legge contro l’omofobia arriva alla Camera creando clamore. Nonostante si sia raggiunta una maggioranza durante un voto a scrutinio segreto, è evidente la divergenza di vedute in materia nella stessa maggioranza.
PD, Scelta civica e Psi raccolgono 228 voti, contro i 57 di Lega Nord, Fratelli d’Italia e Pdl. In particolare, il maggior disaccordo riguarda “l’emendamento Verini”, che introduce un’aggravante per il reato di omofobia. Il Pdl si sarebbe opposto all’aggravante per “reati fondati su omofobia o transfobia” dal momento che il testo approvato sancisce che: “non costituiscono discriminazione, nè istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purchè non istighino all’odio o alla violenza, nè le condotte conformi al diritto vigente”. Tra le altre “distorsioni di voto” anche quella riguardo un monitoraggio statistico su discriminazioni e violenza, ad opera dell’Istituto Nazionale di Statistica, per identificare i soggetti più a rischio. La proposta, avanzata dalla deputata del PD Michela Marzano è stata votata contro dal PDL, ma ha trovato l’approvazione di alcuni deputati come Mara Carfagna e Giancarlo Galan, che hanno votato favorevolmente.
Ad accompagnare le votazioni è stata la protesta dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che si sono abbracciati e baciati esponendo cartelli con scritto “Più Diritti”. Sulla votazione però il M5S si è unito a Sinistra Ecologia e Libertà in una posizione di astensione, non trovandosi daccordo con il testo specifico della proposta di legge contro l’omofobia.