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Legge femminicidio definitivamente in vigore. Il Senato ha approvato il decreto legge con 143 voti a favore e tre contrari. Il decreto era già passato due giorni fa alla Camera dei Deputati e ha completato quindi l’iter per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il titolo completo della legge è: “disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province” ed è diviso in quattro parti. Essendo un decreto “omnibus”, come si evince anche dal titolo, vi sono contenute anche norme che nulla hanno a che fare con il tema del femminicidio. E infatti questa tematica occupa solo la prima parte della legge (cinque articoli su undici), mentre il resto riguarda il commissariamento delle Province, ma anche varie norme sull’ordine e la sicurezza pubblica e il contrasto a fenomeni di allarme sociale. Per quanto riguarda le norme a tutela delle donne, si può notare come vi sia un rafforzarmento delle misure cautelari e delle pene per i condannati. Viene introdotta la possibilità, da parte della polizia giudiziaria e con l’autorizzazione del Pubblico Ministero, di disporre l’allontanamento d’urgenza del reo dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi che la persona offesa frequenta. Viene introdotto anche l’arresto in flagranza obbligatorio per i reati di maltrattamento in famiglia e di stalking. Gli aggressori allontanati dalla casa familiare potranno essere controllati attraverso un braccialetto elettronico e in caso di stalking potranno essere disposte anche le intercettazioni telefoniche. Le pene verranno inoltre ad essere più pesanti se le violenze saranno commesse contro una persona con cui si ha una relazione, non solo convivenza o matrimonio. Le aggravanti scatteranno anche in caso di maltrattamenti in presenza di minorenni e contro le donne incinte. Viene anche normata la difficile questione della querela: d’ora in poi questa sarà irrevocabile per le minacce più gravi, tra cui quelle in cui sono coinvolte le armi, mentre potrà essere revocata nei casi di minore entità. Viene inoltre previsto lo stanziamento di 10 milioni di euro per un piano anti-violenza, consistente in campagna di sensibilizzazione del problema, che verrà elaborato dal ministero per le Paro Opportunità. La legge prevede anche che le donne immigrate che subiscono violenza e maltrattamenti in ambito domestico potranno ottenere il permesso di soggiorno, mentre gli autori delle violenze saranno espulsi. Legge femminicidio, quindi, in vigore. AL di là delle polemiche sulle norme, si vedrà ora il banco di prova della sua applicazione.