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Leggendo “Arrivederci, Berlinguer”

Creato il 19 aprile 2014 da Salvatore Cugliari

LeggendoSono sempre stato un tipo estremamente curioso; un tipo, per farvela breve, a cui non sono mai piaciuti gli enigmi irrisolti, che non si è mai fatto passare nulla sotto il naso, che se non comprende bene un concetto o il significato di un particolare termine, potete scommetterci, piomberà o a tamburellare sulla tastiera del PC o a sfogliare con delicatezza le pagine di un libro, che non si è mai fermato all’apparenza ma che ha fatto della ricerca, se non una questione di vita, un fattore pressoché essenziale.

Forse è stata proprio questa mia grande curiosità a spingermi ad approfondire e soffermarmi su un tema politico così delicato. E’ stato più forte di me! Sentivo il nome Berlinguer oramai dappertutto. Soprattutto nell’ultimo periodo, mi riferisco a fine marzo inizio aprile, vuoi per l’uscita di un film di Walter Verltroni a lui dedicato o vuoi perché molti, tutt’ora nel 2014, lo elevano ad emblema della sinistra che fu, della sinistra che bisogna ricostruire, il nome Berlinguer era sulla bocca di tutti.

Fu allora che decisi di andare a fondo alla questione, di capire la vera natura e la biografia di un personaggio così celebre, di un personaggio, che a dire di molti, ha fatto la storia della politica italiana.

Non persi tempo (ne avevo già perso a non farlo), corsi presso la prima libreria che mi capitò sott’occhio ed entrai con l’intento di comprare un libro che parlasse, non solo della vita, ma anche del pensiero politico di Berlinguer. Alla fine, acquistai il volume che mi sto apprestando a recensirvi.

Arrivederci, Berlinguer
“Arrivederci, Berlinguer” non è solo una biografia a fumetti. Esso è una sintesi chiara e precisa della vita, del pensiero e della forza d’animo di Enrico Berlinguer. Questo volume, facente parte della collana “Biografie” della BeccoGiallo, attraverso anche la forza delle immagini, è capace di riassumere vent’anni di attività politica e personale. Il tratto e la tecnica utilizzata per la realizzazione di questo volume è alquanto particolare: i volti appena accennati e i tratti stilizzati creano un’atmosfera sublime, capace di attrarre l’attenzione di qualunque lettore. Il tutto è, inoltre, contestualizzato perfettamente con una miriade di riferimenti agli anni ’70 e ’80.

“Arrivederci, Berlinguer” è uno di quei libri capaci di far chiarezza e di saziare la sete di curiosità tipica degli individui simili al sottoscritto.

Ps Mi scuso con tutti i miei followers per il lieve ritardo di pubblicazione di questo post.


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