Il vantaggio di essere in vacanza,figli permettendo,e’ quello di capire meglio la notizia leggendola sui giornali.
Assimilarla come si fa con un ottimo cibo,assaporarlo e portando dentro di se i ricordi olfattivi e di gusto che ti faranno piacere o no.
Bene leggo su Repubblica di ieri la condanna di Berlusconi.
Leggo,assaporo ma non mi rimane nulla dentro.
O meglio non mi meraviglia o mi farebbe ritornare allo stesso tavolo.
La minestra Silvio oramai e’ ben riscaldata da anni e, i piu’ avanti negli anni, lo ricordano dalla sua discesa in campo contro il drago rosso comunista per salvare l’italiano.
Poi col tempo si scoprira’ della frode fiscale Mediaset e della sua vera discesa in campo solo per fare leggi e leggine per consentirgli di aggirare ostacoli vari.
Poi le donne sua altra passione(ma anche uno di nome Benito aveva la stessa smania),il Milan e i processi.
Leggo ancora della condanna a carcere tra le mura calde della sua casa(ma quale delle tante…) o affidato ai servizi sociali.
Si temono rivolte civili(figurati non le facciamo per questioni piu’ serie,figuriamoci per re Silvio…)da parte del suo esercito magari guidato da Sallusti e Santanche’ in testa.
Sara’ ma non mi faccio abbindolare dai titoloni su questa condanna e anzi,respiro e annuso l’aria abbruzzese,sapendo che ora che scrivo queste quattro lettere,mi ritrovero’ nella terra dei veleni,quelli dell’Ilva del signor Riva,altro condannato che la fara’ franca grazie alle amicizie politiche e alla legge salva Ilva.
Il prossimo post parlera’ dei cinque giorni in Abruzzo e cerchero’ di capire perche’ solo a 450 km di distanza si sta meglio.
©arallagianlucafoto