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Lei li stende con grazia

Creato il 13 maggio 2011 da Andreapomella

Lei li stende con graziaSono due ragazzi, vent’anni o giù di lì. Sono appesi ad un semaforo, in equilibrio sullo spartitraffico che separa due carreggiate a doppia corsia di scorrimento. Sono stranieri, forse americani a giudicare dall’abbigliamento che indossano. E sono ubriachi. Pazzamente ubriachi. Come siano finiti sullo spartitraffico alle sei e mezza del mattino, su una strada che non prevede locali notturni, abbarbicati al palo giallo di un semaforo come se fossero due vedette del mare che gridano alla ciurma dall’albero maestro, è qualcosa che non si concilia con le spiegazioni ordinarie capaci di persuadere una forma regolare di umanità (quella per intenderci tirata giù dal letto a forza da una sveglia, e costretta ogni giorno a traversate transoceaniche per tenere fede all’antica promessa, vergata su un vecchio contratto di lavoro, di provvedere a un’onesta e puntuale timbratura del cartellino). Ci sono tre macchine ferme al semaforo. Nella seconda ci sono io. Nella prima c’è invece una donnina occhialuta con dei ricci demodé e lo sguardo da miope, le mani che afferrano il volante come se temesse di vederselo sfuggire da un momento all’altro. La donna in un istante diventa il bersaglio perfetto per i due ragazzi ubriachi che la invitano a bere un bicchiere (un altro) e le servono una raffica di oscenità in lingua inglese. La donna resta impassibile, talmente impassibile che è facile pensare che non si sia nemmeno accorta di tanta irriverenza. Mentre loro continuano a ridere e a sgolarsi, lei è immersa nel suo mondo. Poi un’ombra le si abbatte sulla faccia. È un sorriso impertinente che rivolge sorprendentemente ai due ubriachi. Una parola, un’espressione che non afferro, una frase pronunciata fuori dal finestrino, così ben assestata che i due ammutoliscono di schianto. Per un momento il silenzio riempie la strada. Il semaforo diventa verde, lei li stende con grazia.


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