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Lemon Drizzle Cake

Da Sfollicolatamente

Lemon Drizzle Cake

La mia Lemon Drizzle Cake


Lemon Drizzle Cake

La Lemon Drizzle Cake di Jamie Oliver. 'Tacci Sua.


Scrivo dal mare, con Picca che finalmente s'e' arresa al sonno nel suo lettino da campeggio
e una connessione a criceti che mi sembra un miracolo aver potuto caricare queste foto qui sopra.
La prima e' la foto della Lemon Drizzle Cake che feci ormai mesi fa, e di cui Alessia mi chiese numi...ecco, finalmente colgo l'occasione di Liberiamo una Ricetta (con solo una settimana di ritardo, dai) per svelarvi l'arcano.
Vorrei potervi dire che questa e' una ricetta tramandata di generazione in generazione, di ricettario in ricettario, di pagine in pagine, ormai ingiallite e scritte con la calligrafia lunga e sinuosa delle nonne di una volta.
Ma in realta' sul ricettario della Iena, un diario dei Peanuts del lontano 1977, non si posson trovare che tre ricette: il vitello tonnato, grande cavallo di battaglia della Iena, una crostata al cemento e aspetta qual'era la terza? No, niente, erano solo due. Due pagine appiccicate di marmellata.
Per tutto il resto, c'e' il super dietro l'angolo.
Vi giuro, pure la besciamella si compra fatta, in casa della Iena.
Che io credevo fosse una cosa normale, normalissima. Infatti quando conobbi DH, mi esaltai talmente a vedere che faceva la besciamella in casa, che andai a dirlo a tutti i miei amici in Italia. I quali non ebbero che l'ennesima conferma (oltre al fatto che non bevo l'espresso, mangio pochissima pasta, sono asociale e ho un accento che sembra scolpito col piccone) che no, io non sono Italiana. Sono nata in Italia, ma questo e' un puro caso.
Comunque.
La ricetta di questo simil plum cake al limone e glassa viene da Jamie Oliver.
Che a me sta pure antipatico, Jamie Oliver, con le sue campagne per il cibo sano, bio, a kilometro zero, e le sue catene di ristoranti posh dove si servono sughetti confezionati a 400 miglia di distanza dentro composti industriali non proprio somiglianti alla fattoria di zio Tobia.
Pero' la sua Lemon Drizzle Cake e' bbbona, molto bbona. E la ricetta originale la trovate qui.
E mo' ve la spiego in italiano.
Prendete:
115 grammi di burro non salato (dai, Jamie, il burro NON e' salato, forza, che ce la puoi fare...)*(scusate, lo so che in UK ci sono diversi tipui di burro, ma non ho resistito)
115 grammi di zucchero fino (Jamie attento che ti confondi sempre il sacco dello zucchero con quello della coca, su!)
125 grammi di farina autolievitante
4 uova (mi raccomando biologiche e prodotte da galline sane contente e non doppate, proprio come quelle che si trovano in centro a Londra)
180 grammi di mandorle tritate o a scaglie
30 grammi di semi di papavero (disponibili dal vostro spacciatore di fiducia, oppure anche al negoziotto etnico dietro l'angolo..si, dai, quello dove non puoi mettere piede senza uscire piegata come un mulo sotto il carico di radici, frutti esotici, spezie, intingoli e tinte henne di ogni tipo)
scorza e succo di 2 limoni (quelli bboni, pero', che senno' non vale la pena)
Poi mischiate burro sciolto e zucchero finche' non diventa bello cremoso.Aggiungete le uova, le mandorle tritate, la farina setacciata (ma anche no, dai), il succo e la scorza di limone, e i semi di papapvero. Mescolate bene, mettete in una tortiera e cuocete per 40 minuti in forno (a quanti gradi, Jamie? Ce lo puoi dire, o forse no, perche' in casa la moglie non ti fa usare il forno? Guarda che non c'e' da vergognarsi, io per esempio faccio solo il tiramisu, che cosi evito di usare il forno e di scottarmi).
Poi fate il solito giochetto dello stuzzicadenti, che se esce intonso vuol dire che la torta e' cotta, e la togliete dal forno e la mettete a raffreddare.
Ora fate lo sciroppo di limone.
Ma prima vi versate un bel bicchiere di limoncello, eve lo bevete anche, giusto per fare atmosfera.
Ora prendete 100 grammi di zucchero e li fate sciogliere in un pentolino con 90 ml di succo di limone (o quanto basta, dai)
Poi fate tanti buchini nella torta e ci versate sopra lo sciroppo.
Ora vi sembrera' che stia venendo tutto un gran casino appiccicoso.
Versatevi un altro bicchierino di limoncello e la vita tornera'a  sorridervi.
Pure il fatto che la cucina e' un campo di battaglia di vettovaglie e le vostre mani e braccia e anche i capelli siano ricoperti di una pellicola zuccherosa impercettibile quanto molesta vi fara' sentire tanto trasgressiva e sensuale e Kim Basinger che vi verra' voglia di mettervi un limone in bocca e dipingerci sul muro per fare un bel batik.
Non lo fate.
Concentratevi sulla glassa.
Per fare la glassa dovete prendere 225 grammi di zucchero a velo (Jamie, insomma, ancora col sacco di coca, basta su!) e il succo e la scorza di un limone. Mescolate tutto finche' non vi viene un impasto soffice e vellutato, e lo versate sulla torta. A me questo passaggio non viene mai. Ma proprio mai. Che vi devo dire, non ho dritte, se non un augurio:
Che Jamie sia con voi.
Anzi no, che il Limoncello sia con voi, e che sia biologico, a kilometro zero e soprattutto sano.


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