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Leonida Répaci, Bagni di Lucca

Da Paolorossi

Sono stato a Bagni di Lucca con un amico. Ci siamo arrivati in macchina da Viareggio passando da Ponte a Moriano e Borgo a Mozzano, per un paesaggio che è uno dei più pittoreschi d'Italia.

[...] Qui le statuine di gesso dei famosi figurinai si chiaman " figurine belle "; il castagnaccio " pan di legno. " Anche le sorgenti termominerali hanno nomi alati. Si chiaman, che so io, Trastullina, Coronale, Disperata, Innamorata, Rossa.

[...] La poesia tra Lima e Serchio è di casa. Essa è radicata in quella specie di paesaggio che, secondo Heine, può esprimere una civiltà artistica. Bagni caldi per l'artrite, la gotta, la scrofola, il linfatismo, la scabbia, la sterilità. E poesia per l'anima. Qui il cloruro di sodio va a braccetto col verso libero. Quando scendono le ombre della notte il carbonato di calcio sogna, dai bulicami del Doccione, vaporosi abbracciamenti con le care presenze invisibili di Shelley, di Byron, dei due Browning, erranti per grotte e tepidari.

(Leonida Répaci, Taccuino segreto, pag. 51 - Bompiani 1945)

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