Leonida Répaci, Il Premio Viareggio

Da Paolorossi

Il Premio Viareggio nacque sotto un ombrellone da spiaggia, il mio, a destra della rotonda del vecchio Lido, dieci anni fa. Si era in cinque: Alberto Colantuoni, Primo Conti, il povero Gian Capo, Carlo Salsa e io. Si parlava animatamente dei libri belli dell'annata, dell'indifferenza con cui passavano tra il pubblico e della necessità di fare qualcosa perché quello stato di cose cessasse. Il Premio volle essere una reazione a codesta indifferenza.

[...] Ci buttammo allo sbaraglio. Si fecero miracoli: improvvisammo in due giorni un numero detto degli Immortali al quale collaborò pure Pirandello con un autocaricatura genialissima; vendemmo il giornale noi stessi lungo la spiaggia.

[...] La serata diede press'a poco la somma del Premio ma le spese si erano mangiate l'incasso. Si decise comunque di assegnare il Premio l'anno seguente, istituendo il necessario bando. Ma partiti da Viareggio, presi da altre cure, i fondatori si dispersero e toccò ad uno di loro fare il cireneo perché la creatura legasse carne e fiorisse.

Questo tale che non nomino riuscì dopo molti stenti a farsi rilasciare dal podestà Leonzi una garanzia nel caso che la seconda festa del Premio non desse la somma dichiarata dal bando.

[...] Il pubblico accorse numerosissimo al secondo richiamo. Restituimmo i danari che il Comune ci aveva anticipati, e ci restò anche una piccola somma che accantonammo per il premio futuro. Viani e Bucci furono proclamati vincitori da me.

(Leonida Répaci, Taccuino segreto, pag. 29-30 - Bompiani 1945)

Giornale Luce agosto 1931 - Panoramica su un viale di Viareggio percorso da una carrozzella - Striscione pubblicitario: "Premio letterario Viareggio - Grande mostra artistica" - Palazzi del lungomare viareggino e la gente che passeggia.

Giornale Luce agosto 1933 - Porto e strade - Padiglioni all'aperto - Bagnanti sulla spiaggia e in mare - Imbarcazioni giungono in insenatura.


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