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Lessico familiare: strane forme verbali

Da Jessi

In casa nostra ci sono strane forme verbali che vorrei condividere con voi per sapere se… chissà… magari sono fenomeni meno strani e isolati di come mi appaiono, anche se, nel caso invece lo fossero- casi isolati – sarei contenta per voi!

La prima forma strana la usa il papà. Restando fedeli alla tradizione della grammatica, la chiameremo il ‘Nos pluralis iussivus’, cioè ‘il noi plurale di comando’.

Questa forma si distingue dai suoi fratelli più famosi il “Nos pluralis maiestatis” e il “Nos pluralis modestiae“ per una caratteristica di fondamentale rilevanza che sarà presto detta: mentre nei primi due casi più famosi, il noi nasconde rispettivamente un ‘io’ grande o un ‘io’ modesto, il più raro ‘nos iussivus’ nasconde un chiarissimo’ tu’. E funziona con la bambina:

“Vieni, facciamo il bagnetto!”

Ma anche con la mamma:

“Lo facciamo un caffè?”

Se la parentela con le due forme famose fosse più stretta, mi ritroverei con un caffè bollente direttamente tra le mani invece della solita caffettiera!

La seconda forma strana che ho notato, e che per coerenza definiamo con nome latino, la usa la piccola di casa: è il “Contrarium e contrariis” Un esempio? Bibì, di fronte ad una porta chiusa, ad una scatola chiusa, esclama:

“E’chiusa!”

Questa frase, molte volte significa quello che significa per tutti noi, che la porta è chiusa. Molte altre volte, no.

Lo si capisce dalla risposta alla vostra risposta: se voi rispondete “E’ vero, è chiusa” e non ci sono drammi, vale il significato originale.

Se però rispondete “E’ vero, è chiusa” e si scatenano pianti e grida significa: “La voglio aperta! Aprila! Che aspetti?? Mamma, non capisci???”

Ora, mi chiedo, saranno davvero forme così rare? O invece le grammatiche, a quel che so, le ignorano, ma papà e bimbi se le passano di generazione e generazione in gran segreto, e in barba alle grammatiche??


Aspetto con ansia
le vostre testimonianze

:)

 

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