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Lettera a Gianluca

Creato il 20 agosto 2011 da Casarrubea

Caro Gianluca,

Lettera a Gianluca

miracolati dalla Madonna del Ponte

battersi è un’azione di resistenza. Il mio rammarico è che non si levano voci che condannino in modo forte e chiaro i danni che questa specie di governo di San Remo sta producendo nei partinicesi, con effetti gravi persino sulla condizione civile di questa nostra popolazione. Si è approvato un bilancio assurdo nel silenzio più totale, quando tutti, da bambini, sappiamo che il bilancio di un comune è l’atto principale della sua politica. Il presidente della commissione consiliare del bilancio si è dimesso forse perchè non vuole condividerne le responsabilità dopo averle in qualche modo anche lui provocate. Le scuole sono senza una politica di lavori pubblici per la loro messa in sicurezza. Le leggi sono disattese, e non vedo avvio alcuno di attività democratica antimafia. L’antimafia verbaiola dà contentini a destra e a manca mentre tutto va a catafascio. La diga sullo Jato, vanto della nostra storia democratica e delle battaglie della Camera del Lavoro e di Danilo Dolci, è stata ridotta a un carrozzone della nuova politica cuffariana e lombardiana. Il commercio è abbandonato a se stesso, mentre impera il modello del grande consumismo. Spuntano come funghi pescecani che mangiano pesci più piccoli. Fino alla Policentro, ultimo mostro sacro del nostro territorio. Con buona pace di tutti. Non resta traccia della nostra memoria storica, di ciò che avevamo di più caro e di più prezioso da additare alle nuove generazioni: il patrimonio urbanistico, le nostre produzioni, il nostro artigianato, le piazze, gli antichi cortili, i selciati, ecc. La vecchia villa comunale, dopo essere stata depredata dei suoi arredi (come del resto il paese con le sue fontane marmoree) muore giorno dopo giorno senza che nessuno faccia nulla. E’ stato speso un fiume di soldi per restaurare il palazzo che fu un tempo della nobile famiglia dei Ramo, già a partire dal sec. XVI, ma, inaudito a dirsi, tutto quello che è stato fatto è in una condizione di irreversibile degrado: umidità, sterpaglie, arredi di fatto fuori uso e attaccati dalla muffa, computer nuovi e mai usati ancora impacchettati e buttati a terra, scanner costosissimi inutilizzati, scaffalature di compensato incapaci di reggere alcunchè. E potremmo continuare ancora. In cambio si sono spesi, pare, 45 mila euro per pagare un vincitore di San Remo che certamente sarebbe stato più felice se il denaro fosse stato impiegato per cause migliori e durature nel tempo. Si sono fatte raccolte di cui nessuno sa niente, come nessuno sa quanto veramente è costata questa festa del nulla dedicata alla Madonna del Ponte, con un prete sul palco, un assessore che avrebbe fatto meglio a starsene al Comune a pensare ad altro piuttosto che a comparire (almeno per pudore) su un palcoscenico come una soubrette, e un sindaco che non sa più che pesci pigliare e dove andarli a prendere, visto che il paese sta annegando tra immondizie di varia natura reale e metaforica, bollette d’acqua di tutti i tempi, dal diluvio universale ai nostri giorni, e tasse per mantenere un paese pulito quando mai e poi mai abbiamo avuto il piacere di vedere questo miracolo. Perciò, caro Gianluca, non dico che devi disperare che le sorti di questa nostra comunità possano cambiare, ma capisci bene che c’è “scuru e malu caminu”. Peggio che ai tempi della vecchia DC che tu certo, per tua fortuna, non hai conosciuto.

Ma hai ragione tu, diamoci da fare per quello che ognuno nel suo campo può fare. Personalmente avevo, alla mia età, una piccola speranza: che le promesse fatte da questi signorini che fingono di amministrare, fossero sincere. Che fosse vero che avrebbero accettato il dono (che io volevo fare ai miei concittadini) del mio ricchissimo archivio. Mi avevano promesso, oltre due anni fa, alcune stanze a Palazzo Ramo e ogni attrezzatura necessaria. L’assessore, di fronte a diversi consiglieri comunali presenti ebbe a dire, perentorio: (era il mese di settembre del 2009) – se entro dicembre di quest’anno non vi consegno i locali vi autorizzo a sputarmi in faccia -. Poi si è constatato che non hanno stanziato un centesimo per l’archivio storico di Partinico, le attrezzature acquistate sono rimaste impacchettate e tutto è tornato ad essere invaso dalla forza del tempo distruttivo. Perciò è giusto l’insegnamento dei nostri antichi saggi: – Mai dare perle ai porci – Gianluca. Non te lo scordare!

Un’ultima cosa. Sperare per il bene comune non è compromettersi, ma verificare giorno dopo giorno. Anche quando le verifiche sono scontate.


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