Egregio Dott Paolo Sorbi, deve credermi se da un paio d'anni mi arrovella un dubbio sorto dopo una sua trasmissione a Radio Maria, in cui lei disse che le pagine de "Il grande inquisitore" dei Karamazov: "Bisogna saperla leggere". Deve pure credermi quando le scrivo che ho chiesto a destra e manca per avere lumi sul come va letta, tanto che mi rimane solo leggere le pagine in questione con il libro capovolto, tanto ho provato a venire a capo della sua espressione, anzi, del suo consiglio o ammonimento.
Siamo, come lei sa, allo scoccare del 2013 e l'umanità tutta si è tolta pure lo sfizio di veder deludere la profezia Maya. Non crede che sia giunto il tempo di rivelare il suo segreto? Sì perchè solo lei ne è a conoscenza e son certo che l'ecumene letteraria gioirebbe se fosse fatta partecipe di quella che io credo sia una rivelazione privata, in cui lo spirito di Fedor l'ha privilegiata. Sappia che la sua amicizia con Fedor è così intima da superare la comunione di spirito che accomuna due grandissimi della letteratura russa. Infatti neppure Anton, Anton Cechov, era al corrente che le pagine de "Il grande inquisitore" bisogna saperla leggere. Pure Anton la leggeva come noi, tanto che in un suo racconto scrive del "tempismo dei gesuiti per azzannare". Ma aspetti, forse pure questa frase di Anton va saputa leggere, per cui dipendiamo ancor più dai suoi lumi. La prego, non lasci trascorrere pure il 2013 per ragguagliarci. Nell'attesa proverò a leggere i Karamazov capovolti. Tentar non nuoce.