Caro viaggiatore immobile,
oggi il mio pensiero va a te, che ti soffermi sulle pagine che parlano di viaggi, che incolli il naso fuori dal finestrino dell’autobus andando a lavoro cercando di scorgere le montagne in lontananza pensando “forse un giorno riuscirò a prendermi quel tempo che tanto voglio per me e che non riesco mai a ritargliarmi”.
Perchè ti chiamo viaggiatore immobile?
Perchè lo so che dentro di te il desiderio di viaggiare esiste, so che vorresti prendere e partire dopo domani e non per questione di soldi, perchè lo sai bene anche tu che viaggiare spesso e low cost anche nel weekend è fattibile, perchè lo sai che la scusa della mancanza di soldi per partire non regge se poi butti 50 euro ogni sabato sera in 4-5 cocktail annacquati nella discoteca dove vai da anni, ma so bene che non è il tuo caso.
Tu magari guardi me e ti domandi perchè riesco a viaggiare tanto, ma di fatto non è nemmeno vero questo, soprattutto in questo ultimo periodo, dove anche io mi sento un po’ una viaggiatrice immobile. Magari viaggio più della media, sì, forse questo è vero, ma essere una viaggiatrice è una dannazione, ce l’hai nel dna e tu stesso lo sai, perchè ti ribolle il sangue nelle vene se pensi che la tua azienda chiude 2 settimane ad agosto ma te lo comunica un mese prima e non ti dà modo di organizzare un viaggio low cost con anticipo o magari ti nega le ferie o, ancora, hai dei “doveri” che ti legano al posto dove vivi.
Ma non arrenderti, viaggiatore immobile, arriverà il giorno in cui i doveri diventeranno meno, in cui, finalmente potrai comprare quel biglietto che sognavi da tanto e vedrai che quel viaggio significherà molto di più di quelli che non hai potuto fare proprio perchè sudato e desiderato fino al midollo.
Non pensare che qualcuno sia viaggiatore solo perchè ne scrive su una pagina online o riempie il suo profilo Instagram di foto di posti esotici ogni fine settimana, il viaggiatore è quella persona che ama scoprire, che anche se non parte questo mese, magari partirà il prossimo.
Il viaggiatore è colui che coglie il bello anche dagli angoli nascosti della sua città.
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Invidia pure coloro che hanno la possibilità di muoversi più spesso di te, ma fa in modo che sia un’invidia sana, che sia uno sprone per te per poter dire “anche io un giorno andrò lì” e impegnati perchè quel giorno arrivi al più presto.
Caro viaggiatore immobile, lo so che viaggiare non è sempre possibile, ma non offenderti perchè ti definisco “immobile”, perchè, se fai attenzione alle parole, il termine che utilizzo per primo è “viaggiatore”, perchè tu, in fondo, sai di esserlo, l’importante è non lasciare che l’aggettivo prenda il sopravvento sul sostantivo, non sarebbe corretto nemmeno grammaticalmente, abbi pazienza, scrivo di mestiere, un po’ pignola in questo senso lo sono.
Caro viaggiatore immobile, potrei dirti come ci si veste a Dubai, dove mangiare ad Amsterdam oppure cosa di vedere di particolare a Firenze, potrei anche farti vedere il mondo intero tramite i miei occhi, ma non sarà mai lo stesso e ti vedo mentre annuisci con la testa, sospirando leggermente con gli occhi un po’ tristi. Non arrenderti, se adesso non puoi prendere un aereo, per motivi che tu solo sai, non significa che tu debba rinunciare, non significa che tu debba rassegnarti, no.Questo è il primo post che scrivo usando il “tu”, ma oggi volevo rivolgermi a te che mi leggi seduto dal divano di casa tua con lo smartphone in mano e che magari sei arrivato qui per caso, cercando informazioni per una viaggio ancora da pensare e programmare.
Sogna, spera, ma alla fine viaggia, con i tuoi tempi, ma viaggia, lavora ogni giorno per smussare gli angoli delle lettere “i” e “m” per lasciare libera la parola “mobile” di vagare e di guidarti a scoprire la tua natura di viaggiatore e poi, fammi sapere se ci sei riuscito.
Ciao viaggiatore (im)mobile.