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Lettera aperta a michela marzano

Creato il 04 dicembre 2011 da Andreacusati
LETTERA APERTA A MICHELA MARZANOQuesta è una mail che inviai tempo fa a Michela Marzano la quale purtroppo non mi ha degnato di risposta. Non so come mai certi personaggi come la Marzano balzino agli onori delle cronache improvvisamente. Ci sono persone che ne sanno quanto loro o più di loro, persone che meriterebbero di essere ascoltate anche se non hanno una laurea o non frequentano i salotti bene della crema della società. Io ho la sensazione che come al solito si scelga il momento per spingere certi personaggi che fanno certi discorsi, ho la sensazione che ci sia sempre nepotismo e raccomandazioni varie dietro alcuni personaggi.
Intendiamoci, non sto dicendo che la Marzano faccia parte di questa cerchia di persone che diventano improvvisamente famose e molto seguite, però il fatto che a un certo punto questi improvvisati VIP non parlino più con la plebe comune è una cosa che non mi va giù. Così fa Beppe Grillo, così fa Marco Travaglio e così fa Claudio Messora. Non ditemi che ricevono molti messaggi e molte mail perchè giornalisti impegnati come Gad Lerner e Gianluigi Nuzzi trovano il tempo di scambiare ogni tanto due parole con chi commenta le loro pagine web o manda loro messaggi. Almeno ogni tanto credo che potrebbero scendere dal loro eremo... o dalla loro torre d'avorio (come la chiama la Marzano nel suo libro) e parlare con noi comuni mortali che cerchiamo un dialogo costruttivo per migliorare ciò che dicono di voler migliorare questi fortunati eletti.
LETTERA APERTA A MICHELA MARZANO"Buongiorno Prof. Marzano.
Ho appena terminato di leggere il Suo libro "Sii bella e stai zitta". Mi è venuto l'impulso di scriverLe perchè seppur non d'accordo su alcune riflessioni da Lei fatte nel libro, l'ho trovato interessante.
Intanto mi presento: mi chiamo Andrea Cusati e sono un italiano medio, operaio precario, blogger e mi ritengo femminista. 

Io e mia moglie ci siamo iscritti a un gruppo di lettura sul femminismo che prevede 7 ritrovi (uno al mese) ognuno basato su un libro diverso e il primo dei 7 era il Suo (ecco perchè l'ho letto). Domani sarò in onda in diretta radio tramite la radio su internet di un ragazzo blogger come me parlerò proprio del femminismo... o meglio, dello stereotipo discriminatorio. 
Mia moglie è più addentro al femminismo, io nel mio blog ho comunque dedicato qualche post alla condizione femminile che sono stati molto apprezzati da tantissime donne. Due esempi:
ESSERE DONNA E' UNA MALATTIA?

LO STEREOTIPO DA ELIMINARE
Cercando un Suo contatto, per poterle scrivere una lettera aperta, sono incappato nel Suo blog e nella Sua pagina Facebook, che terrò d'occhio d'ora in poi.

Il motivo di questa mail è puramente per amor di discussione con un personaggio famoso come Lei che in questi ultimi tempi è molto seguita e molto ascoltata. Chi come Lei ha avuto le capacità, le abilità e la fortuna di balzare in vetta alle cronache non deve, secondo me, perdere il contatto diretto con le persone comuni (come ha fatto da troppo tempo la nostra politica) ma sfruttare il grande mezzo di comunicazione libera che è internet per confrontarsi e raffinare le proprie idee per raggiungere prima possibile l'obbiettivo che ci si prefigge (c'è un video interessante di pochi minuti su questo discorso che Le consiglio, si intitola COME NASCONO LE BUONE IDEE).
Umilmente Le espongo il mio pensiero: io ritengo che non serva più fare manifestazioni indignate e urlate, scrivere su Repubblica o L'Espresso, filosofeggiare complicato con parole e ragionamenti contorti per sabotare questo sistema. Se Ci fa caso il vero potere che comanda (non parlo certo dei governi e governanti che sono solo uno strumento nelle mani di altri) non urla, non sbraita, non parla. Si muove subdolo e ci fa oggi (e forse sempre) dare per scontate cose che non lo erano. Ci fa oggi (e forse sempre) ingoiare ingiustizie profonde che non avremmo ingoiato senza sospirare 30 anni fa. Noi dobbiamo conoscere il più possibile il nostro nemico per sconfiggerlo e anche imparare qualcosa da lui dato che vince sempre. Bisogna informare su quanto la scuola non racconti delle donne, capire il perchè la Chiesa le ha sempre messe al bando, spiegare come mai le società non sono sempre state maschiliste (far magari anche vedere quelle che non lo sono ancora oggi come ragionano) ma da un certo punto in poi lo sono diventate quasi tutte. Dati e fatti. Da queste due cose concrete non si scappa. Lì non c'è spazio per opinione alcuna, se ne può solo discutere e prenderne atto.

Mia moglie è nell'Udi e come me non trova giusto che gli uomini ne sono esclusi. Non so se lo sa ma ultimamente l'Udi sta attraversando un momento difficile e si sta spaccando perchè i lunghi tentacoli della politica si sono insinuati anche lì... dove arrivano soldi c'è sempre qualcuno che devasta e deve guadagnare. Anche il "Se non ora quando?" ha subito lo stesso trattamento e si è subito sgonfiato in nulla.
Non è escludendo l'uomo o infilando il nome di Berlusconi ovunque che si fa arrivare il messaggio che si vuole, anzi, a mio modesto avviso questo confonde molto. Il femminismo non è proprietà della sinistra e non deve diventare proprietà delle donne anche se per ovvi motivi ne sono ideatrici. Basta con questo divide et impera. E' questo che distrugge tutto. L'analfabetismo in Italia è altissimo e c'è molta gente ottusa mentalmente. Tanti non comprano La Repubblica a prescindere e non ascoltano una femminista pensando sia una pazza scatenata che vuole l'uomo morto. Bisogna parlare a tutti e radunare i popoli, sacrificarsi e tirarsi fuori dal gioco facile della retorica politica. Ho letto sulla Sua pagina Facebook che La propongono o vuoLe candidarsi (non mi è chiaro) Ministro delle Pari Opportunità, con che partito? Se lo vuoLe fare è importante che ci pensi bene, per arrivare a un obbiettivo io non sono convinto che sia legittimo qualsiasi mezzo, è troppo facile.
Perchè dobbiamo lottare e sudare sempre per chiedere gli stessi diritti? Basta dire di lottare, non è questo che occorre. La lotta porta rabbia e odio e non ci fa mai ottenere nulla perchè lottiamo sempre per le stesse cose. Il diritto all'essere vivi non lo dovrebbe decretare nessuna legge, dovrebbe essere naturale, acquisito alla nascita. Questo bisognerebbe inculcare e dire alle nuove generazioni. Tu sei donna, io sono uomo, lui è bambino... NOI SIAMO! Punto. Noi esistiamo, le bestie esistono e ora il mondo è di tutti quelli che ci sono, basta. Questo deve bastare e questo distrugge tutti gli ideali politici che non servono a nulla se non a dividerci anch'essi. ESISTO QUINDI SONO.


Non mi frantenda, non voglio fare il Ghandi di turno o il grande filosofo pacifista, il titolo del mio blog parla per me, sono il primo ad averne piene le scatole del politicamente corretto e del non fiatare davanti a qualsiasi angheria. Dico solo che secondo me forse sarebbe il caso di cambiare strategia perchè sono anni che ci muoviamo con le raccolte firme, le lettere al politico, gli articoli sui giornali, le piazze e non cambia mai un accidente.
Spero di non averLa annoiata e spero avrà voglia di leggersi qualcosa che ho scritto e confrontarsi con me su quanto scritto.

Le auguro tante buone cose.
Buona giornata e buon fine settimana."

  
   con stima sincera
                                                                                                                            Andrea Cusati

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