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Lettera aperta ai commercianti di Udine

Creato il 13 aprile 2013 da Gaia
Gentili commercianti di Udine, vi scrivo dopo aver letto dell’incontro di Assomicroimprese con il sindaco uscente e candidato Furio Honsell e dopo aver constatato l’ennesimo ripetersi di un copione noto: le richieste per sostenere il commercio hanno riguardato soprattutto politiche di sostegno alla mobilità automobilistica. Immagino questa non sia la posizione di tutti i commercianti, ma di moltissimi sì. Preciso innanzitutto che io sono personalmente una sostenitrice del commercio cittadino: non faccio acquisti nei centri commerciali né in luoghi raggiungibili solo in auto e compro il più possibile negli esercizi della mia città. Ritengo infatti che una città sia viva se anche il commercio è vivo. Per questo motivo mi fa particolarmente male riscontrare che gli sforzi miei come di altri cittadini per promuovere la mobilità sostenibile a Udine sono regolarmente contrastati dalle richieste contrarie dei commercianti. A quanto leggo, Assomicroimprese ha chiesto ulteriori servizi per gli automobilisti e più tolleranza ai già incredibilmente tolleranti vigili di Udine. Il dibattito di questi giorni sulle giostre di Piazza Primo Maggio ruota solo attorno alla disponibilità di parcheggi, come se ci si potesse muovere in macchina o in nessun altro modo.
Ricordo che Udine è una città che regolarmente sfora i limiti di legge per quanto riguarda l’inquinamento, il quale fa, secondo i calcoli dell’ASS Medio Friuli, una cinquantina di morti all’anno – e mentre il riscaldamento è necessario, anche se si potrebbe gestire diversamente, il traffico, grande colpevole di questo inquinamento, non lo è. Come reagireste se a fare cinquanta morti all’anno fosse un gruppo di rapinatori? Gridando giustamente allo scandalo. Ecco, per me è uno scandalo che di inquinamento si debba ammalarsi e morire. E si ammalano sempre di più anche i bambini. Il traffico inoltre è pericoloso e stressante e rende la città invivibile; per quanto riguarda la richiesta di tolleranza per le violazioni delle norme sulla sosta ricordo che queste, oltre a essere un intralcio e una bruttura, sono anche un pericolo mortale. Mi è capitato più volte di rischiare l’investimento in bici o a piedi perché auto in divieto bloccavano la visuale ai mezzi che sopraggiungevano (o aprivano all’improvviso le portiere). Questo accade tra l’altro mentre i parcheggi in struttura, accessibili ed economici, restano regolarmente sottoutilizzati. Non mancano i parcheggi: manca l’educazione e c’è troppa pigrizia. Eppure si pretende che l’amministrazione tolleri e incoraggi questo stato di cose. Mi rifiuto di pensare che i commercianti di Udine considerino la salute e la sicurezza dei cittadini beni sacrificabili allo scopo di attirare più clienti nei loro esercizi. Anche perché un’alternativa c’è. Quello che a voi sta a cuore, giustamente, è attirare persone – ma non dovrebbe importare come arrivano. Anzi, mi permetto di suggerire che una persona che cammina ha più tempo di guardare le vetrine o prendersi un caffè di un automobilista che parcheggia, corre dentro e scappa. Il mondo sta cambiando, l’automobile è un mezzo costoso e pericoloso che sta perdendo terreno a vantaggio di altre modalità di spostamento più economiche, piacevoli e sicure. Bisogna adattarsi a questa nuova realtà emergente, non contrastarla aggrappandosi a modelli del passato, peraltro molto dannosi. Mobicittà, il comitato che promuove la mobilità sostenibile, ma anche molte altre associazioni e cittadini, fanno richieste che non dovrebbero essere antitetiche ai vostri interessi: aree pedonali, piste ciclabili e più mezzi pubblici per portare a Udine persone dai comuni contermini e dalle periferie – seguendo modelli già esistenti di città italiane ed europee più moderne della nostra. Città non intasate da traffico e auto e quindi anche più fresche e belle. Penso che l’interesse dei cittadini, degli ambientalisti e dei commercianti possa coincidere nel campo della mobilità: un’offerta variegata ma sostenibile che porti persone in città senza avvelenare chi ci vive. Vi prego di non prendere le mie osservazioni come un attacco ma come un invito a cambiare ottica e collaborare, se lo desiderate, con le associazioni ambientaliste. Cordialmente, Gaia Baracetti (candidata indipendente con Sinistra Ecologia e Libertà) [Ho inviato la lettera a Confesercenti, Confcommercio e Assomicroimprese. Spero di non aver dimenticato nessuno]

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