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Ricordo che Udine è una città che regolarmente sfora i limiti di legge per quanto riguarda l’inquinamento, il quale fa, secondo i calcoli dell’ASS Medio Friuli, una cinquantina di morti all’anno – e mentre il riscaldamento è necessario, anche se si potrebbe gestire diversamente, il traffico, grande colpevole di questo inquinamento, non lo è. Come reagireste se a fare cinquanta morti all’anno fosse un gruppo di rapinatori? Gridando giustamente allo scandalo. Ecco, per me è uno scandalo che di inquinamento si debba ammalarsi e morire. E si ammalano sempre di più anche i bambini. Il traffico inoltre è pericoloso e stressante e rende la città invivibile; per quanto riguarda la richiesta di tolleranza per le violazioni delle norme sulla sosta ricordo che queste, oltre a essere un intralcio e una bruttura, sono anche un pericolo mortale. Mi è capitato più volte di rischiare l’investimento in bici o a piedi perché auto in divieto bloccavano la visuale ai mezzi che sopraggiungevano (o aprivano all’improvviso le portiere). Questo accade tra l’altro mentre i parcheggi in struttura, accessibili ed economici, restano regolarmente sottoutilizzati. Non mancano i parcheggi: manca l’educazione e c’è troppa pigrizia. Eppure si pretende che l’amministrazione tolleri e incoraggi questo stato di cose. Mi rifiuto di pensare che i commercianti di Udine considerino la salute e la sicurezza dei cittadini beni sacrificabili allo scopo di attirare più clienti nei loro esercizi. Anche perché un’alternativa c’è. Quello che a voi sta a cuore, giustamente, è attirare persone – ma non dovrebbe importare come arrivano. Anzi, mi permetto di suggerire che una persona che cammina ha più tempo di guardare le vetrine o prendersi un caffè di un automobilista che parcheggia, corre dentro e scappa. Il mondo sta cambiando, l’automobile è un mezzo costoso e pericoloso che sta perdendo terreno a vantaggio di altre modalità di spostamento più economiche, piacevoli e sicure. Bisogna adattarsi a questa nuova realtà emergente, non contrastarla aggrappandosi a modelli del passato, peraltro molto dannosi. Mobicittà, il comitato che promuove la mobilità sostenibile, ma anche molte altre associazioni e cittadini, fanno richieste che non dovrebbero essere antitetiche ai vostri interessi: aree pedonali, piste ciclabili e più mezzi pubblici per portare a Udine persone dai comuni contermini e dalle periferie – seguendo modelli già esistenti di città italiane ed europee più moderne della nostra. Città non intasate da traffico e auto e quindi anche più fresche e belle. Penso che l’interesse dei cittadini, degli ambientalisti e dei commercianti possa coincidere nel campo della mobilità: un’offerta variegata ma sostenibile che porti persone in città senza avvelenare chi ci vive. Vi prego di non prendere le mie osservazioni come un attacco ma come un invito a cambiare ottica e collaborare, se lo desiderate, con le associazioni ambientaliste. Cordialmente, Gaia Baracetti (candidata indipendente con Sinistra Ecologia e Libertà) [Ho inviato la lettera a Confesercenti, Confcommercio e Assomicroimprese. Spero di non aver dimenticato nessuno]
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