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Lettera dalla Valle d’Aosta… 3

Creato il 20 settembre 2011 da Patuasia

Ora, il quadretto oleografico non rivela tutta la verità. In realtà il parco giochi per turisti e vacanzieri ai piedi del Monte Bianco ha un retrobottega poco edificante. Se ne discute raramente, ma ogni tanto, nonostante la censura del regime, qualcosa salta fuori. Nel corso degli anni, la cronaca giudiziaria locale ha annoverato una lunga sequela di sprechi, truffe e scandali: finanziamenti a pioggia, contributi a fondo perduto, stalle d’oro, pullman fantasma, dipendenti regionali, ritiri estivi, mucche tisiche, buco della sanità, Casinò in perdita, ecc. L’inventario dell’illegalità e della corruzione potrebbe continuare. Tutto ciò, beninteso, nel sacrosanto nome dell’autonomia e a beneficio dei poveri valligiani. Come riportava il Corriere della sera in un articolo del dicembre 2002, gli ultimi cinque presidenti regionali sono stati inquisiti e abbattuti dalla magistratura. Niente di nuovo e tutto come prima. Al centro e in periferia la musica è identica: clientelismo, malaffare e voto di scambio. La famigerata casta si riproduce anche in alta quota. Il territorio della penisola non è affatto più virtuoso di Roma ladrona. Col federalismo fiscale non si fermerà certo il saccheggio ai danni dei cittadini. Gli daranno un nome nuovo: democrazia partecipativa o governo responsabile. (fine terza parte)


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